Papa Francesco: "Gesù è contrario ai cellulari"

«Vi invito a riposare, non si passa dalla fretta del lavoro alla fretta delle vacanze. Impariamo a fermarci e a spegnere il telefono, il riposo non è solo fisico ma anche del cuore». Con queste parole di riflessione, Papa Francesco si è rivolto ai fedeli nel primo Angelus in piazza San Pietro dopo il rientro in Vaticano, reduce dal ricovero e dall'operazione al Policlinico Gemelli.

Con l'avvicinarsi delle festività, il Pontefice ha voluto lanciare un messaggio ai fedeli commentando un brano del Vangelo in cui l'insegnamento di Gesù Cristo ci invita a un'ecologia del cuore, che è fatta di riposo, contemplazione e compassione.

Secondo il Papa, «solo il cuore che non si lascia trasportare dalla fretta è capace di commuoversi e di prendere coscienza dell'altro, delle sue ferite, dei suoi bisogni. La compassione viene dalla contemplazione».

«Non basta staccare la spina, bisogna riposarsi davvero e per farlo bisogna tornare al cuore delle cose: fermarsi, tacere e pregare. Gesù non si è ritirato dai bisogni della folla, ma ogni giorno, prima di tutto, si è ritirato nella preghiera, nel silenzio e nell'intimità con il Padre.

Un insegnamento, quello del riposo, che ha rivolto anche agli Apostoli” – le parole di Papa Francesco – “Guardiamoci, fratelli e sorelle, dall'efficienza, fermiamo la corsa frenetica che detta le nostre agende. Impariamo a soffermarci, a contemplare la natura, a rigenerarci nel dialogo con Dio. L'attivismo è una trappola e vale anche per la Chiesa: pensiamo che la cosa più importante siano i risultati che otteniamo e ci sentiamo protagonisti assoluti, trascuriamo Gesù».

Papa Francesco, alla fine del Angelus, ha anche espresso vicinanza e solidarietà alle popolazioni europee colpite dalle alluvioni in Germania, Belgio e Olanda, ma anche a quelle del Sudafrica e di Cuba, devastate nei giorni scorsi dalla sofferenza e dai tumulti soffocati dalla violenza.