Carrà, Renzo Arbore: "Ecco come capii subito che sarebbe diventata una diva internazionale"

Nella giornata di oggi, giovedì 8 luglio, centinaia di fan di Raffaella Carrà hanno atteso il loro turno per entrare nella camera ardente, allestita in Campidoglio a Roma, e dare l'ultimo saluto alla regina della tv italiana. Dopo il lungo corteo che dalla casa romana dell'artista ha toccato le principali sedi della Rai come simboli della sua immensa carriera, il feretro è arrivato ieri nella sala della Protomoteca, accolto dalla sindaca di Roma Virginia Raggi che ha accompagnato Sergio Japino e il membri della famiglia.

Maria De Filippi è stata tra le prime ad arrivare, vicinissima a Raffaella: la conduttrice si è fermata qualche minuto in preghiera davanti alla bara, dopo aver salutato con commozione Japino e i suoi parenti. In seguito sono arrivati ​​Pippo Baudo, Renzo Arbore, Pupo e Luxuria, tutti addolorati dalla una scomparsa improvvisa della soubrette bolognese. Commosso fino alle lacrime anche Enzo Paolo Turchi, storico protagonista partenopeo dell'indimenticabile Tuca Tuca ballato con l'artista.

Nella sala, come colonna sonora, si diffondono le sigle cantate dalla voce di Raffaella mentre su uno schermo scorrono le immagini dei programmi simbolo dell'artista e conduttrice, ricordate anche da una serie di foto che la ritraggono in diverse fasi della sua carriera. Domani, venerdì 9 luglio, sarà l'ultima occasione per visitare la sala, dalle 8 alle 11: alle 12 si terranno i funerali presso la chiesa di Santa Maria in Ara Coeli.

"Ho scoperto che su YouTube c'è il debutto di Raffaella Carrà in uno dei miei programmi del 1969. E' giovane e bella, balla ma purtroppo cade. Si alza e riceve un bellissimo applauso. Già allora era chiaro che Raffaella sarebbe diventata una grande diva internazionale ma che non ne era entusiasta". Le parole di Renzo Arbore, che oggi le ha reso omaggio alla camera ardente allestita in Campidoglio.