L'appello di un parroco di Napoli: "Putin aiutami nel nome di San Nicola"

Don Mario Rega, prete della Chiesa di San Nicola alla Carità in via Toledo a Napoli, ha lanciato un appello al presidente della Federazione Russa per il restauro della parrocchia partenopea dove sono racchiusi capolavori di Solimene, De Matteis e De Mura. Il sacerdote, vista la mancanza dei fondi, ha deciso di chiedere aiuto a Vladimir Putin, in nome di quel legame che i russi hanno con San Nicola il Taumaturgo, il santo più venerato della chiesa ortodossa.

"Nel tempo ho sollecitato varie istituzioni italiane a fornire le risorse necessarie per completare il restauro della Chiesa – ha spiegato il parroco a Cronache della Campania – i lavori sono iniziati all'inizio del 2018 dopo la scoperta di importanti lesioni nella struttura della chiesa che è un vero e proprio scrigno di opere d'arte poiché contiene opere del Solimene, De Matteis, De Mura, dello scultore N. Fumo e di tanti altri grandi esponenti della cultura artistica e figurativa napoletana, uno scrigno che contiene naturalmente rappresentazioni dipinti e statue di San Nicola".

Lo scorso dicembre è stata lanciata anche la richiesta di fondi su Gofundme, che però non ha dato i risultati sperati. Occorrono molti soldi per restaurare il gioiello di arte barocca di proprietà della Congregazione dei Pii Operai Catechisti Rurali (Missionari Ardorini). Don Mario per un periodo si è affidato al sostegno dei fedeli e alla sua pensione "ma ora - sostiene - sono costretto a interrompere i lavori di restauro bloccando le attività dei giovani restauratori Laura Alfano, Emanuela Bonazza, Gaetano Carannante e Raffaella Marzano e le aziende Di Palma e Saccardo, che hanno continuato con dedizione il loro lavoro. In ogni caso vanno rispettati gli impegni economici".

"Poiché la Chiesa è di proprietà della Congregazione, ho chiesto aiuto ai miei superiori, che sono intervenuti il ​​più possibile per non sottrarre risorse alle missioni in luoghi lontani, come India, Colombia, Tanzania - aggiunge il prete napoletano - Ho chiesto aiuto ad alcune istituzioni ma non hanno risposto o hanno affermato che è un onere della sola Congregazione i cui membri, ricordo, si dedicano all'assistenza sociale e religiosa delle popolazioni rurali e dei giovani. E' giusto che la Congregazione intervenga prima di tutto ma l'arte e ciò che essa rappresenta appartiene a tutti".

Ad aprile Don Mario ha scritto anche delle lettere al presidente del consiglio regionale. "Mi ha subito chiamato mostrandomi interesse per la storia", racconta. Non solo: il parroco si è rivolto anche al presidente dell'Enit (Azienda per il Turismo), alla Fondazione Banco di Napoli, al Ministero per i Beni Culturali e al Comune. "Finora - dice - non ho avuto risultati concreti. La Curia mi ha sostenuto come ha potuto. La Soprintendenza ci ha sempre agevolato. E i tecnici intervenuti, per quanto possibile, lo hanno fatto gratuitamente.

Ma è arrivato il momento di fare qualcosa di più: per questo chiedo al presidente Putin di aiutarmi nel nome di San Nicola. So che il leader della Federazione Russa è molto attento al culto di San Nicola, nel suo Paese e in altre parti del mondo. Ecco, Napoli rappresenta un piccolo pezzo di una fede che unisce differenti visioni religiose, che accomuna e va oltre gli steccati".