A Napoli nasce il Museo dell'Acqua: un 'ascensore archeologico' porta fino a 35 metri sotto terra

Questa mattina, nei sotterranei della basilica di Pietrasanta, è stato inaugurato il primo Museo dell'Acqua napoletano, nato dalla collaborazione tra l'azienda idrica ABC del comune di Napoli e l'associazione Centro Culturale Pietrasanta. Il percorso si snoda per circa un chilometro tra rami e cisterne dell'antico acquedotto di Bolla. Al museo si accede da un apposito "ascensore archeologico", che attraversa le viscere del tufo fino a 35 metri sotto il livello del suolo in quella zona del decumano maggiore dove fino al VI secolo d.C. esisteva un tempio dedicato a Diana. Dalla capanna trasparente si possono ammirare le antiche cisterne con graffiti e mosaici di epoca romana.

Ad introdurre l'incontro il Rettore della Basilica di Santa Maria Maggiore in Pietrasanta Vincenzo De Gregorio, il presidente dell'Associazione Pietrasanta Raffaele Iovine e la presidente di ABC Alessandra Sardu. All'inaugurazione erano presenti il ​​sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il direttore generale di ABC Alfredo Pennarola, il direttore dell'Archivio di Stato Candida Carrino, il presidente della BBC Banca di Credito Cooperativo Amedeo Manzo e il geologo Riccardo Caniparoli che ha dato una breve lezione sul sottosuolo napoletano.

Protagonista di questa prima realizzazione del progetto, che si amplierà nei prossimi mesi, è l'Acqua di Serino. Opera principale di approvvigionamento e distribuzione di acqua potabile nell'Italia post-unitaria fino ai primi del Novecento, l'Acquedotto del Serino vi permetterà di ammirare i disegni originali disegnati su seta, risalenti al 1881 e fino ad oggi conservati nell'ABC Napoli Archivio Storico Aziendale.

Il visitatore sarà introdotto alle antiche cisterne dell'Acquedotto Bolla da veri e propri pezzi idraulici della rete postbellica dell'acquedotto napoletano: la cosiddetta "Cisterna dell'anguilla", la più piccola delle due, e la "Sala delle Onde". Quest'ultima, denominata la Piscina del Principe che si trova esattamente sotto il Palazzo del Principe Gaetano Filangieri d'Arianello in via Atri, è considerata la più grande del centro antico, larga dieci metri, lunga oltre venti, più di cinque e in profondità con una capacità di 400 metri cubi d'acqua.

Tra giochi di luce spettacolari e suoni rilassanti, le cisterne sono il cuore di un percorso sotterraneo che si snoda per circa un chilometro, tra cavità trasformate negli anni Quaranta in rifugio antiaereo, pannelli multimediali e interattivi, infografiche e installazioni utili a illustrare la storia dell'acquedotto. Grazie anche alla collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il percorso museale si arricchirà nel tempo di reperti a tema come dispositivi idraulici, statue, ceramiche.

"Questa mattina abbiamo inaugurato il Museo dell'Acqua all'interno della Basilica della Pietrasanta grazie alla collaborazione tra l'Associazione Pietrasanta Polo Culturale ONLUS e l'Azienda Speciale ABC. Il Museo dà l'opportunità di attraversare il 'Decumano sotterraneo' e di ammirare due importanti cisterne dell'acquedotto Bolla, la cosiddetta 'Cisterna delle anguille' e la 'Sala delle onde'. Una ragione in più per venire nella nostra città e innamorarsi del centro storico", ha scritto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris su facebook.