Massimo Giletti in vacanza al Sud: sole e relax dopo un festival culturale

Relax e mare per il giornalista torinese Massimo Giletti che, dopo l'incontro organizzato mercoledì 16 giugno a Monopoli in occasione della rassegna culturale "Prospero Fest", ne ha approfittato per staccare dai numerosi impegni lavorativi e godersi un po' di pace su una spiaggia libera prima della partenza. Come riporta il Corriere del Mezzogiorno, per rilassarsi il conduttore ha scelto l'acqua cristallina di Portavecchia, la caletta più suggestiva della città pugliese e vicina alla struttura ultralussuosa del centro storico, Don Ferrante, dove ha soggiornato negli ultimi giorni.

La presenza di Giletti al mare, sotto scorta dopo le minacce del boss mafioso Filippo Graviano, non è passata inosservata e sono stati diversi i bagnanti che hanno scattato foto ricordo con il giornalista, reduce dal successo televisivo di un'altra stagione a La 7 con il suo programma di approfondimento "Non è L'Arena". La Puglia ancora una volta si conferma dunque una delle mete preferite dei presentatori e personaggi del mondo dello spettacolo. Anche l'influencer Taylor Mega che soggiorna a Borgo Egnazia è appena arrivata per un weekend al mare.

In questi ultimi giorni, a Monopoli, Massimo Giletti è stato ospite dell'evento "La tv d'inchiesta. Il caso non è l'arena". Proprio domenica scorsa, dopo l'ultima puntata della stagione, ha dichiarato: "Non so se ci rivedremo. Buona estate a tutti. Dopo quattro anni intensi e faticosi, credo che si debba anche meditare su quello che vuole fare. Tre anni fa Cairo mi ha offerto un contratto quinquennale. Penso che si debbano avere degli stimoli, e quindi ho rifiutato questo accordo. Gli ho detto 'Ci vediamo a giugno 2021'. L' incontro venerdì ma non credo che risolveremo la faccenda. Ho bisogno di staccare con la testa, è importante. È faticoso gestire stress e tensioni. Lavorare la domenica è faticoso".

"Lavoriamo tanto, lo facciamo da tanti anni in quel giorno - aggiunge il conduttore - Ho battuto anche Pippo Baudo: nessuno aveva mai fatto più di 11-12 domeniche di fila". E sulla possibilità di un ritorno in Rai, Giletti dice: "Bisogna parlare prima con le persone che hanno fiducia in te. Sono stato costretto a lasciare la Rai. Ho ancora questa storia nell'anima. Il mio programma ha avuto 4 milioni e mezzo di telespettatori, il 23% di share: di contro Barbara D'Urso e la programmazione di Rai2. La Rai mi ha chiesto, quando ho cominciato a parlare di mafia, libertà, rendite, all'improvviso di fare varietà.

Con la scusa di due grandi serate che avevo fatto Mogol-Battisti, che vinsero contro la De Filippi, in modo furbo mi dicono: 'eh ma ce l'hai fatta...'. Ma il mio lavoro, il mio dna, la mia strada era un'altra. Penso che la Rai sia pagata dai cittadini. Nella storia le censure a chi lavorava sono state un paio, la mia è stata pesante. Mi hanno offerto il doppio dei soldi per fare il varietà. E sono andato via, non avevo pianificato dove, come, per via dei tempi. Ho scelto un lido più piccolo ma con libertà di operatività. Per la tv che faccio devi avere un editore senza pressioni quando tocchi determinati filoni".