La vera storia che si nasconde dietro un detto del Sud: La Zita di Ceglie

“Sì remanùte com'a la zite de Cègghie!ovvero "Sei rimasta come la zita di Ceglie" è un detto utilizzato a Bari e in tutta la provincia quando si vuol indicare, canzonandolo, qualcuno che è stato imbrogliato per aver creduto a una menzogna o quando un qualcuno resta escluso da un beneficio di cui godono quasi tutti.

Negli anni 30' del Novecento, quando in Italia c'era il fascismo, era molto frequente vedere uomini in divisa per le strade di tutti i paesi. Sarà per il fascino della divisa o perché spesso i soldati erano di altri posti, rispetto all'assegnazione del servizio, questi uomini risultavano sempre estremamente affascinanti agli occhi di tutte le donne. Ed è da questo che nasce il racconto dietro al detto barese.

Nel 1935 a Ceglie del Campo, un quartiere del centro storico di Bari in Puglia, un giovane soldato bello e aitante si aggirava per le strade facendo strage di cuori con il suo fascino. Tutte le ragazze avevano perso la testa per questo incantevole uomo in divisa, ma solo una ebbe le sue attenzioni; la desidera a tal punto da avanzare una proposta di matrimonio. Neanche a dirlo, la ragazza accetta immediatamente.

Ceglie si addobba a festa, tutto il quartiere viene inondato da fiori dai bellissimi colori e tutti aspettavano con trepidazione, il "Sì" di quel giovanotto tanto affascinante. La ragazza accompagnata dal padre nella Chiesa della Madonna di Buterrito, appena sull'altare fa una bruttissima scoperta. Le viene recapitato un telegramma del suo futuro marito con su scritto: "La guerra m'ha chiamato, il mio amor non dovrai più aspettare sii libera bellezza del creato me non dovrai più amare"

Ora, il mistero da chiarire è: veramente il giovane militare fu richiamato al fronte o ha avuto paura di convolare precocemente a nozze? Resta il fatto che da quel momento, il detto “Sì remanùte com'a la zite de Cègghie!è destinato non solo alle donne sedotte e abbandonate, ma a qualsiasi tipo di imbroglio o bidone che va a discapito di un malcapitato.