William Shakespeare aveva origini meridionali? Ecco cosa ne pensa Fiorello

Uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi potrebbe avere origini meridionali. C'è un alone di mistero intorno alle presunte discendenze siciliane di William Shakespeare. Secondo alcune ricostruzioni, esiste un'ipotesi, mai confermata ma neppure smentita, che il celebre drammaturgo originario di Stratford sia in realtà uno studioso di origini siciliane. Si tratta di John Florio, figlio di Michelangelo, un uomo molto colto scappato da Messina e poi giunto a Londra per sfuggire all'inquisizione.

Si racconta che John, ereditata dal padre la dedizione per la cultura classica, sia stato accolto dal Conte di Southampton insieme a un giovane attore, un tale Will di Stratford. Per molti anni John e Will abitarono nello stesso castello, ma per esperti studiosi l'unico vero autore possibile delle straordinarie opere è John Florio, dal momento che realizzare quei capolavori senza conoscenza è inverosimile.

Ad accreditare questa ipotesi, secondo quanto riportato dall'Ansa, anche il fatto che Shakespeare conosceva alla perfezione la toponomastica di Messina ("Molto rumore per nulla"), di Venezia ("Il mercante"), di Verona ("Romeo e Giulietta") o Padova ("La bisbetica domata"). Tanti gli scrittori, italiani e internazionali, che negli anni hanno sollevato dubbi sulle sue reali origini, tra cui Mark Twain, Charles Dickens o i più recenti Saul Gerevini, Corrado Panzieri e Giulia Harding.

Anche Fiorello, durante una puntata del suo show VivaRaiPlay, in questi ultimi giorni ha provato a dare una riposta divertente a questo mistero tutto siciliano che riguarda Shakespeare. "Vi rendete conto?" chiede al pubblico. "Il più grande drammaturgo del mondo potrebbe essere siciliano. Era un barone e si chiamava Scrollalanza (Scrolla, come 'Shake' e Lanza, come 'Spear'): gli inglesi lo sanno, ma non lo dicono in giro. Sarebbe come scoprire che Sherlock Holmes è Don Matteo. La regina lo sa!".

Lo showman ha difeso dunque la teoria della "sicilianità" del drammaturgo inglese e continuando su questa scia aggiunge: "Romeo e Giuletta mi ricordano l'Opera dei Pupi. L'amore e la tragedia. L'Otello è intriso di gelosia, modestamente un format siciliano. Non è possibile che un inglese scriva una roba così. Un inglese che grado di gelosia può avere?".