Pepper, il robot umanoide in corsia: aiuterà i medici a curare gli anziani

Al Sud arriva Pepper, il robot umanoide al servizio delle persone anziane come supporto per la riabilitazione, la comunicazione con i parenti e la valutazione sanitaria. Il nuovo dispositivo altamente tecnologico è in fase di sperimentazione nell'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia.

Il progetto fa parte di una ricerca sulla trasformazione digitale nata con l'obiettivo di semplificare il lavoro del personale sanitario. La struttura sanitaria pugliese Casa Sollievo della Sofferenza sta lavorando a questa iniziativa già da alcuni anni: Pepper è arrivato in ospedale alla fine del 2019 e oggi, grazie al finanziamento della Fondazione Ubi Carime, fa parte a tutti gli effetti del progetto di ricerca finalizzato a dare supporto alle persone anziane in cura nell'ospedale foggiano.

Pepper supporterà i pazienti nei percorsi di riabilitazione cognitiva e affiancherà uno psicologo nella somministrazione dei test di valutazione del declino cognitivo, creando sessioni educative e interattive per gli anziani ai quali insegnerà come adottare uno stile di vita sano e attivo. Inoltre, il robot avrà il compito di collegarsi quotidianamente con le famiglie delle persone ricoverate, grazie alla piattaforma "Virtual Round" che consente di effettuare delle visite virtuali nel reparto.

"E' un progetto tecnologicamente semplice, ma dalla grande portata a livello umano - ha dichiarato all'Ansa Antonio Greco, direttore della unità di Geriatria - Permettendo alle famiglie di seguire a distanza le attività in reparto, i medici potranno ad esempio condividere più facilmente scelte sulle terapie dei pazienti in terapia intensiva. Soprattutto per persone molto anziane, avere la famiglia vicino grazie a una tele-presenza assistita da un robot è un grande aiuto, con un enorme ritorno dal punto di vista psicologico e del benessere del paziente nel senso più ampio".

Pepper sarà utile anche dopo il ritorno a casa del paziente, che potrà essere aiutato in ogni momento grazie al collegamento da remoto, evitando così nuovi ricoveri. Un contributo prezioso dall'intelligenza artificiale per i pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere, che in questo complicato periodo di emergenza Coronavirus non possono ricevere visite esterne dai loro parenti.