Tartaruga Caretta salvata dai Carabinieri al Sud: era rimasta impigliata in una rete

In questa stagione estiva da poco giunta al termine, sono tante le tartarughe carette carette portate in salvo al Sud. Nel Cilento, ad esempio, si è registrata un'estate da record per la specie marina, che ha nidificato in più zone e in grande quantità. Una vera e propria nursery, da Marina di Ascea a San Mauro Cilento, da Camerota a Montecorice: sono in totale 25 i nidi già certificati, ed hanno battuto il record precedente (gli 11 del 2016), un boom davvero inatteso che potrebbe essere stato favorito dal lockdown.

Ricordiamo anche la storia di Pio, trovata e poi curata a metà aprile dagli esperti del Centro di Recupero del Sinis (Cres) e dell'Aria Marina Protetta, in Sardegna. Nel mese di agosto la tartaruga caretta è stata liberata ed è tornata a nuotare in mare. Quando l'hanno recuperato, la scorsa primavera, l'esemplare marino era intrappolato in una rete di pesca e stava per affogare. Dopo più di tre mesi di cure e di osservazione quotidiana Pio finalmente è ritornata nel suo habitat naturale.

Lunga 47 centimetri, 11 chili di peso, la tartaruga era finita accidentalmente nelle reti di Pier Paolo Manca, pescatore professionista di Cabras, al largo di Torre dei Corsari. Così Manca e i suoi collaboratori avevano chiamato immediatamente gli operatori del Cres e dell'Amp perché la curassero e prendessero in custodia: grazie ai volontari Pio adesso è salva e non sarebbe mai sopravvissuta senza il loro prezioso aiuto.

Sempre dal Sud adesso arriva una storia riguardante un altro salvataggio. Nella mattinata di oggi, sulla spiaggia antistante il Corso Mediterraneo di Scalea, in Calabria,  una tartaruga caretta caretta in difficoltà è stata salvata dai carabinieri intervenuti dopo la segnalazione da parte di un cittadino. L'esemplare era rimasto intrappolato in una rete e presentava una profonda ferita all'arto anteriore destro. Una volta liberata, la tartaruga è stata consegnata al personale del Centro Recupero Tartarughe di Montepaone, a Catanzaro, per le successive cure.