La fecondazione in vitro diventa più semplice grazie ai ricercatori del Sud

Un'altra importante scoperta è stata realizzata dai ricercatori meridionali, stavolta nell'ambito della fecondazione in vitro. Lo studio è stato fatto dal gruppo di ricerca di Biotecnologie Riproduttive del Dipartimento di Bioscienze Biotecnologie e Biofarmaceutica dell’Università di Bari. Il team, coordinato dalla professoressa Maria Elena Dell’Aquila, ha pubblicato sulla rivista internazionale Plos One, il risultato di nuovo approccio terapeutico alla fertilizzazione in vitro.

Nello specifico, è stato utilizzato un sistema bioingegneristico, in cui cellule uovo di un modello animale sono state incapsulate in microsfere di idrogel attraverso una tecnologia bioprinting per ottenere strutture 3d per la coltura in vitro. Questo studio, che è interdisciplinare, ha importanti ricadute nella produzione di embrioni in vitro, per la procreazione medicalmente assistita, per l’industria delle produzioni animali, per la propagazione di specie a rischio di estinzione e per la valutazione del rischio da agenti chimici sulla fertilità femminile.

Lo studio è stato realizzato nel Dottorato di Ricerca Innovativo a Caratterizzazione Industriale in Genomica e Proteomica Funzionale e Applicata (Coordinatore Prof.ssa Giovanna Valenti) dalla Dott.ssa Antonella Mastrorocco con Docente Tutor la Prof.ssa Elena Ciani, in collaborazione con il Centro di Ricerca Enrico Piaggio (Coord. Prof.ssa Arti Ahluwalia), lo Spin-off IVTech e il Dip. Scienze Veterinarie (Prof. Francesco Camillo) dell’Università di Pisa e il Dept. Clinical Sciences, Embryology, Anatomy and Physiology – Faculty of Veterinary Medicine, Utrecht University (Prof. Bernard A.J. Roelen).

L'Università di Bari ha commentato così in una nota: "Lo studio interdisciplinare ha importanti applicazioni e ricadute nella produzione di embrioni in vitro sia per la procreazione medicalmente assistita, per l'industria delle produzioni animali, per la propagazione di specie a rischio di estinzione e per la valutazione del rischio da agenti chimici sulla fertilità femminile".