Squali grigi, al Sud nasce un progetto per la loro salvaguardia

Per la prima volta in un ateneo meridionale sarà condotto uno studio sull'aggregazione degli squali grigi nell'isola di Lampione, appartenente all'Area Marina Protetta delle Isole Pelagie, in Sicilia. Qui infatti ogni anno, tra i mesi di luglio e ottobre, diversi esemplari di squalo grigio si radunano nella piccola isola siciliana: si tratta di un fenomeno molto raro nel Mar Mediterraneo.

Per scoprirne qualcosa in più, nasce per la prima l'idea di realizzare uno studio approfondito da parte di un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare (DiSTeM) dell'Università di Palermo, che per due anni hanno filmato gli squali nei fondali marini, documentandone il comportamento con subacquei e diportisti. A tal proposito, sabato 19 settembre, si terrà un incontro a Lampedusa per la salvaguardia di questa specie minacciata e per la promozione di un turismo responsabile.

L'incontro dedicato agli squali grigi si svolgerà nella sede dell'AMP-Area Marina Protetta delle Isole Pelagie (via Cameroni, 92010, Lampedusa - AG)) alle ore 17:00, con la proiezione del cortometraggio di Riccardo Cingillo "Gli squali di Lampione", che racconta nel dettaglio le straordinarie attività dei ricercatori. Nell'evento interverranno rappresentanti del Ministero dell'Ambiente, della Regione Sicilia, del Comune di Lampedusa e Linosa e dei sub che operano nell'arcipelago delle Pelagie.

Lo squalo grigio è una specie di squalo appartenente al genere Carcharhinus plumbeus, inconfondibile per la sua pinna dorsale molto elevata. E' una specie innocua per l'uomo ma la sua sopravvivenza è minacciata dalle attività di pesca e dalla distruzione degli habitat. Non a caso è stata classificata come specie in "pericolo di estinzione" nel Mar Mediterraneo, dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.

"Se intensamente disturbati da subacquei e imbarcazioni, gli squali si mostrano più nervosi ed intimoriti, sino ad abbandonare i fondali dell'isola, probabilmente dirigendosi in acque più profonde o verso zone in cui sono più vulnerabili alla pesca", ha spiegato al quotidiano La Repubblica il professor Marco Milazzo, responsabile del progetto. "Per evitare che questo avvenga il nostro progetto propone l'applicazione di un codice di condotta, rivolto a diportisti e subacquei, per promuovere comportamenti responsabili per ridurre al minimo le interazioni negative tra gli squali e l'uomo", ha aggiunto il dottor Carlo Cattano.