Il "re dello zucchero" è un pasticcere del Sud: è il primo italiano della storia

Si chiama Davide Malizia, ha origini siciliane, ed è il primo italiano a diventare il "re dello zucchero". Il pasticcere ha vinto la competizione "Sucre d'Or", un concorso che premia un artista della lavorazione dello zucchero, talmente abile da trasformarlo in creazioni meravigliose con le proprie mani.

Sucre d’Or è un concorso internazionale che si svolge solo una volta ogni dieci anni. Esso nacque nel 1997 per volontà della Déco Relief, un'azienda di Talant (nella Côte d’Or) che produce materiale per l’alta pasticceria. L'edizione del 2017 è saltata, semplicemente perché non è stato individuato in tutto il mondo un artigiano che meritasse il prestigioso riconoscimento.

Così, è stato recuperato quest'anno, e il nome del fortunato vincitore è stato tenuto segreto fino all’ultimo. Però, poiché le premiazioni delle altre edizioni si sono sempre tenute in Francia e quest’anno invece la sede era Roma, era prevedibile che si trattasse questa volta di un italiano. Così, Davide Malizia eredita il premio assegnato in passato a due grandi figure della pasticceria francese, Gabriel Paillasson, padre dell’arte dolciaria d’Oltralpe, e Stéphane Klein, altro personaggio di spicco del settore.

Davide Malizia, 36 anni, ha origini siciliane. I suoi genitori, infatti, sono nati e vissuti a Caltagirone, e proprio da loro ha ereditato il gusto e la sensibilità necessari per lavorare una materia così delicata. I suoi studi sono sempre stati in questo settore e ha svolto anche periodi di perfezionamento all’estero, fra Belgio, Svizzera, Francia, Spagna e Stati Uniti. Ha vinto premi sin da ragazzino e a Roma ha fondato la Aromacademy.

La cerimonia di premiazione del Meilleur Tireur de Sucre Artistique du Monde, patrocinata da Confartigianato Alimentazione (come riporta Repubblica, era presente Augusto Cestra, presidente regionale di Confartigianato Dolciario, assieme a maestri come Roberto Rinaldini, Diego Crosara, Sal De Riso, Gino Fabbri), si è tenuta a Roma a Palazzo Naiadi.