Archeologia, al Sud ricostruito il 3D il volto di una donna ritrovata in una tomba

Nuovi, importanti risultati in Sicilia grazie agli scavi archeologici della Necropoli di contrada San Nicola-Giglia, in territorio di Chiaramonte Gulfi (RG), dopo la campagna realizzata nell’ambito del progetto di collaborazione siglato tra l’assessorato Beni culturali e dell’identità siciliana, l’Università di Bologna, il Comune di Chiaramonte Gulfi e la cooperativa “Nostra Signora di Gulfi“, proprietaria del fondo su cui insiste l’area di scavo. Qui, infatti, è stato ricostruito il volto in 3D di una donna ritrovata in una tomba.

Questa Necropoli può essere considerata parte di un grande insediamento rurale sviluppatosi in epoca imperiale, tardoantica e bizantina. L'area ha restituito nel tempo una grande quantità di reperti, segno dell'importanza dell'abitato che si trovava lungo l'asse di collegamento tra Siracusa a Selinunte, della quale si hanno notizie ininterrotte dal VI secolo avanti Cristo fino al 1290.

La maggior parte tombe ritrovate è del tipo "a fossa", e sono state ricavate direttamente nella roccia, a parte due sarcofagi. In qualche caso le sepolture sono state ritrovate integre, chiuse da lastre in calcare locale e di argilla mista. Molte delle 184 tombe ritrovate conservavano il corredo funerario: coppe, brocche e lucerne fittili, bottiglie e piatti di vetro, oggetti di ornamento personale come orecchini, anelli con castoni in corniola o a fascia, spille e fibbie.

Da quanto emerso, la Necropoli in questione, che era cristiana e pagana, è databile tra il III secolo d.C. e la tarda età imperiale, e sembra accogliesse gli esponenti di una comunità di ceto sociale elevato. L'Università di Bologna ha effettuato la ricostruzione in 3D del cranio di una donna ritrovata all'interno della tomba n. 55, della quale è stato possibile rendere un'immagine fisica attendibile.

Questi lavori di scavo hanno visto la partecipazione di molti giovani universitari, provenienti da diversi atenei siciliani, coinvolti in attività di scavo stratigrafico, di documentazione e rilievo archeologico, sotto la direzione dell'archeologo Francesco Cardinale. Il progetto, inoltre, ha visto susseguirsi attività di scavo e incontri formativi tenuti da esperti archeologi, funzionari e docenti.