La storia di Serena: la giovane guerriera salva grazie a un donatore

Serena ha 18 anni, è di Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli, e lo scorso autunno ha scoperto di essere affetta da aplasia midollare, una rara malattia che l'ha costretta a settimane di terapie nell'ospedale Bambin Gesù di Roma. La giovane guerriera, dopo mesi di dolore e frustrazione, ha finalmente vinto la sua battaglia grazie all'aiuto di un donatore del midollo. Un percorso sofferto e difficile affrontato con tanta forza insieme a tutta la sua famiglia, pronta in ogni momento a darle aiuto e conforto.

Dopo circa nove mesi dalla scoperta della malattia, con grande gioia arriva l'annuncio di suo padre sui social, Carmine Piccolo, che ci ha tenuto a ringraziare con queste parole l'eroe che l'ha salvata: "Silenziosamente, in punta di piedi, ma poi sempre più spavaldamente e prepotentemente, si faceva avanti un ragazzone tedesco di 25 anni e 83 kg di peso, che con una poderosa spallata ci ha relegati in panchina mentre lui indossava la maglia titolare da centravanti di sfondamento".

"Quando tutto sembrava perso è arrivato questo 'angelo' che non ha esitato ad acconsentire a tutte le richieste dei medici, anche le più fastidiose, come quella di donare facendo i prelievi dalle ossa del bacino in sala operatoria, piuttosto che farlo comodamente in poltrona da sangue periferico - ha continuato il padre di Serena - Non posso non rivolgere ancora una volta un pensiero a te, giovane eroe, e ti dico che da oggi, anche se non ti conosco e probabilmente non verrò mai accontentato, sarai il mio migliore amico, il fratello che Serena non ha, la persona che guarderei con occhi colmi di commozione, ammirazione e gratitudine, sei la prova che questo mondo può migliorare, può salvarsi, sei l'angelo salvatore di Serena e di certo non ho la presunzione di pensare che con queste poche e confuse parole sia riuscito ad esprimerti tutta la mia riconoscenza, caro mio giovanotto tedesco".

Serena ha sempre combattuto e dimostrato il suo coraggio in ogni momento della malattia: nel mese di luglio mentre era in ospedale in attesa del suo donatore ha avuto anche una grandissima soddisfazione. Nonostante tutto non si è mai persa d'animo, affrontando brillantemente l'esame di maturità con il massimo dei voti. Un esempio straordinario che vale la pena raccontare per dare supporto e coraggio a quanti, come lei, lottano ogni giorno per rimanere in vita.