Qualche settimana fa vi abbiamo raccontato delle splendide immagini scattate in Abruzzo che riguardavano mamma orsa che attraversa la strada con i suoi quattro cuccioli, sotto gli occhi stupiti di un gruppo di persone. Lo scatto ha fatto il giro del mondo ed è stato realizzato al Sud, a Villalago, nello splendido scenario ai confini del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. A catturare il momento è stato lo zoologo e documentarista Paolo Forconi, che da anni studia questi meravigliosi animali.
Forconi li ha immortalati per la prima volta lo scorso 3 luglio, verso le 21:30. In questi ultimi giorni sul profilo facebook dello zoologo sono apparse nuove immagini dell'orsa Amarena, così è stata battezzata, mentre faceva un bagno nel lago con i suoi quattro cuccioli. Da San Sebastiano dei Marsi, la famigliola ha raggiunto Villalago per concedersi un bagno rinfrescante al Lago Pio.
"Villallago come il Parco Nazionale di Yellowstone - ha commentato ai microfoni de "Il Fatto Quotidiano" lo zoologo Paolo Forconi - Alcune settimane fa gli orsi mangiavano le ciliegie sul versante della montagna. Poi quelle ciliegie sono finite e gli orsi sono scesi sempre più vicino al paese, sempre a mangiare ciliegie. Una mattina alle 5:30 gli orsi stavano in mezzo alla strada a 100 metri dalla piazza centrale del paese. Poco prima erano andati a mangiare l'insalata in un orto. La montagna che frequenta questa famigliola di orsi non ha sorgenti d'acqua per cui ora, durante le giornate molto calde, gli orsi scendono ad abbeverarsi in un piccolo laghetto a margine del paese, attraversando le strade".
Per questo, ha aggiunto Forconi "è importante spostare più a monte la frutta che gli orsi cercano nei pressi del paese, e creare 2-3 punti d'acqua al di sopra delle strade. Recintare le risorse alimentari di origine antropica e spaventare gli orsi, anche sparandogli proiettili di gomma, agiscono solo sui sintomi del problema ma non sulla causa principale che è la scarsa disponibilità alimentare in alcuni periodi dell'anno".
"Agire sulla causa principale significa aumentare la disponibilità alimentare in natura nei periodi critici attraverso una pianificazione di frutteti e colture a perdere per l'orso su scala territoriale vasta e, nei casi di emergenza, tramite foraggiamento supplementare nel bosco. Tali azioni avrebbero un effetto molto positivo sulla crescita della ridotta popolazione di orso marsicano, riducendo la mortalità, sia antropica che naturale, e i conflitti con l'uomo", ha concluso lo zoologo.