La Rai dedica un documentario a un borgo del Sud e ai suoi segreti gastronomici

La Rai torna al Sud per raccontare i segreti culinari di Candida, un borgo della Campania (Avellino) famoso per i suoi nettari e le sue ricette buonissime e naturali. E' Geo&Geo a fare capolino in Irpinia, per scoprire le sue tradizioni enogastronomiche. Non è la prima volta qui per le telecamere della trasmissione di Sveva Sagramola. Era già successo, ma in quel caso i protagonisti furono il vino e le sue declinazioni.

Stavolta, invece, nella puntata del programma si entrerà nella cucina di Antonio Petrillo, patron della Corte dei Filangieri, che insieme a Vincenzo Vega e alle massaie del paese illustrerà i segreti di piatti particolari e autentici che hanno sfamato intere generazioni: dal baccalà alla pertecaregna, fino alla pasta fatta a mano. Il tutto, ovviamente, condito da folklore e racconti del posto.

Candida è un comune che conta poco più di mille abitanti, e fino al IX secolo d. C. non ci sono documenti che attestano la sua esistenza, ma dai numerosi ritrovamenti di terracotta e di ceramica antica nelle zone che degradano verso il vallo che separa il territorio di Candida da quello di Montefalcione, si può facilmente presumere che vi fossero insediamenti di famiglie dedite alla pastorizia e alla coltivazione di quelle terre, sfruttando le acque del torrentello e i boschi circostanti che facevano parte del nemus Corilianum, così detto per la prevalenza del noccioleto selvatico.

Il toponimo "Candida" ha origini classiche e indica le candide e biancheggianti rocce su cui è insediata la parte più antica dell’abitato. Un’altra ipotesi, invece, fa riferimento alle denominazioni che prendevano le villæ romane, ispirandosi alle caratteristiche dell’ambiente su cui insistevano. Candida è un paese prevalentemente agricolo, oggi come 500 anni fa, e qui si producono grano, granoturco, patate, nocciole, castagne e ottimo vino, nonché produzioni genuine di frutta e ortaggi.