Rinuncia a super lavoro al Nord: ora guida Ingegneria Clinica in un'Università del Sud

Ci sono storie di chi va via per spiccare il volo, e storie di chi resta e spicca il volo lo stesso. Di questo secondo gruppo fa parte Antonietta Perrone, 34 anni, che ha deciso di restare nella sua regione (la Campania) e tentare di realizzare qui i suoi sogni, rinunciando anche a varie offerte di lavoro al Nord.

La Perrone, infatti, ha vinto, e oggi è tra i più giovani dirigenti dell’Azienda universitaria del Policlinico Federico II di Napoli, precisamente alla guida del Servizio di Ingegneria Clinica della Federico II: "Sono partita da zero – racconta – nata e cresciuta in una famiglia operaia. La mia è stata la prima laurea in famiglia, anche se mia sorella mi ha seguito a stretto giro. Dopo il liceo scientifico sono partita da Caiazzo, piccolo paese dell’alto casertano, con un sogno e con la consapevolezza che non sarebbe stato facile".

Ad aiutarla è stato certamente un profondo amore vero la sua regione di nascita, che le ha dato la spinta per farcela, nonostante le difficoltà maggiori rispetto alle regioni settentrionali. Dopo essersi laureata in Ingegneria biomedica alla Federico II con 110 e lode nel dicembre 2010, ”facendo tanti sacrifici e – racconta – lavorando come cameriera per mantenermi agli studi”, Antonietta accede ad un dottorato di ricerca alla Federico II ma senza borsa di studio. ”Ho accettato subito – dice – e ho fatto come nei cinque anni di studio: durante la settimana all’Università e nei weekend al ristorante".

Poi, dopo il primo anno, parte un programma tra l’Azienda ospedaliera universitaria Federico II e la Facolta’ di Ingegneria della Federico II per la progettazione del primo Servizio di Ingegneria Clinica dell’AOU. "Era il 2011 e il progetto si e’ concluso nel 2014. Un primo lavoro, i primi soldi ma, soprattutto, la mia chance", dice. Così, partono i primi contratti (precari) ma anche tanta soddisfazione. Nel 2016, a 30 anni, invece, arriva la stabilizzazione con un contratto da funzionario tecnico a tempo indeterminato. Che nel 2018 passa a dirigente ingegnere.

Grazie al suo talento ottiene una proposta dall’ASST Sette Laghi – Polo Universitario dell’Insubria (Azienda Sanitaria di Varese), di quelle irrinunciabili, a cui non riuscì a dire no. Ma intanto alla Federico II si insedia il nuovo management che la chiama per un colloquio: ”Ho passato un pomeriggio intero a parlare con il nuovo direttore generale, Anna Iervolino. Da un lato avevo grandi prospettive di crescita e carriera e dall’altro c’era la mia terra e l’Azienda dove lavorativamente sono nata. Sono stati giorni difficili ma alla fine ho scelto di restare a Napoli anche a dimostrazione che chi ha tenacia, intraprendenza e determinazione può lavorare per realizzare i propri sogni anche qui".