Cancro al colon, grazie a ricercatrice meridionale sarà possibile la diagnosi precoce

Grazie ad una giovane ricercatrice dell'Università di Catania è ora attivo un nuovo approccio di diagnosi precoce del cancro al colon-retto, basato sull’analisi molecolare di biomarcatori circolanti nel sangue periferico. La ragazza, Noemi Bellassai ha realizzato la tesi di dottorato dal titolo “Surface Plasmon Resonance Imaging biosensors for cancer diagnosis: detection of circulating tumor DNA”, che è stata premiata con la Medaglia “Leonardo Da Vinci”, un riconoscimento promosso dal Miur e gestito dalla Conferenza dei rettori (Crui) che valorizza a livello mondiale le competenze della ricerca italiana.

La sua tesi è stata premiata come unico elaborato scientifico in ambito chimico in tutta Italia. Alla base del suo studio, svolto con il gruppo di ricerca del prof. Giuseppe Spoto del dipartimento di Scienze chimiche dell’Università di Catania, all’interno del progetto di ricerca “ULTRAPLACAD” (ULTRAsensitive PLAsmonic devices for early CAncer Diagnosis) – c'è l'uso della biopsia liquida, una metodica non invasiva, molto sensibile e vantaggiosa, che isola e individua i frammenti di DNA di origine tumorale e altre molecole, come ad esempio proteine e microRNA e cellule tumorali circolanti nei fluidi biologici (sangue, plasma, siero, urine e saliva), da campioni di pazienti con cancro sospetto o diagnosticato.

Come spiega la dott.ssa Bellassai nelle parole riportate da New Sicilia, "questo approccio implica una maggiore tempestività nella diagnosi della patologia, un miglioramento delle attività di controllo clinico nelle fasi post-operatorie e/o post-trattamento terapeutico ed una notevole riduzione dei costi oltre a consentire di definire un nuovo modello di tecnologia di frontiera in ambito clinico".

Questo studio ha permesso alla giovane di realizzare un biosensore plasmonico che individua le mutazioni presenti geneticamente nel sangue di pazienti sospetti o già affetti da cancro al colon-retto. Questo premio rappresenta un'ulteriore conferma di come l’Università di Catania sia capace di offrire grandi opportunità di crescita personale e professionale in contesti internazionali per fare una ricerca scientifica di eccellenza anche al Sud.