Coronavirus, il farmaco di Ascierto riduce i tempi di dimissione dei pazienti

L’emergenza Coronavirus, in Italia, è sotto controllo, nonostante in qualche zona del Paese si sia registrato un lieve aumento dei contagi rispetto alle scorse settimane (ad esempio in Campania). I nuovi malati, comunque, sembrano presentare una forma del virus più lieve, ma il dibattito nel mondo sanitario è sempre acceso sulla tipologia di cure da adottare. In questo senso, uno dei medicinali più utilizzati è il Tocilizumab, quello testato per la prima volta in Italia da Paolo Ascierto, l’oncologo del Pascale di Napoli.

Questa cura, che inizialmente era stata presa con scetticismo all’interno dei nostri confini nazionali, ha fatto il giro del mondo, trovando consensi e ottimi risultati sui pazienti. I medici la stanno utilizzando in Francia, Germania e Gran Bretagna, e persino in Brasile, dove pure si stanno curando in questo modo in pazienti in via sperimentale.

I risultati sulla sperimentazione del farmaco, comunque, sono contrastanti e in continua evoluzione. L'ultimo aggiornamento è stato fornito proprio da Paolo Ascierto attraverso la sua pagina Facebook. Stando a quanto spiegato dal medico, secondo le ultime indagini, il Tocilizumab, confrontato con il placebo, non ha dimostrato un vantaggio statisticamente significativo nel ridurre la mortalità a 4 settimane e nel miglioramento clinico nei pazienti con COVID-19.

"Tuttavia - scrive il medico su Facebook - lo studio riporta anche che il tempo di dimissione nei pazienti trattati con tocilizumab risulta essere inferiore. Questo dato potrebbe indicarci che esiste un sottogruppo di pazienti che potrebbe comunque beneficiare del trattamento con tocilizumab. La chiave potrebbe essere in alcuni biomarcatori. Purtroppo in questi studi, come il CoVacta, non sono noti i valori di alcuni biomarcatori che possono permetterci di individuare i pazienti che potrebbero trarre beneficio dal farmaco, quali ad esempio i valori basali di IL-6, PCR, Ferritina, D Dimero".

In sostanza, quindi, secondo gli ultimi dati il Tocilizumab non ridurrebbe la mortalità nei pazienti a cui viene somministrato, ma ridurrebbe il tempo di dimissione degli stessi, il che equivale sostanzialmente ad un'accelerazione nel processo di guarigione.