Coronavirus, Tarro: "Se guardate bene i dati, capirete la vera letalità del virus"

Nei giorni in cui in alcune regioni (soprattutto in Campania) i contagi di Coronavirus sembrano leggermente aumentare, torna a parlare Giulio Tarro, virologo particolarmente attivo mediaticamente in queste settimane, da alcuni sostenuto e da altri criticato. Tarro, che divenne noto al grande pubblico alla fine degli anni '70 per il ruolo avuto nell'affrontare il colera, è uno di quei medici che appartiene alla corrente "ottimista" sul Coronavirus. Secondo lui, come ha più volte dichiarato, non c'è il pericolo di una seconda ondata.

E insieme ad un gruppo di scienziati, ricercatori e professionisti, che raccolgono e promuovono sul web opinioni diverse, spesso osteggiate, Giulio Tarro ha anche istituito il gruppo Eretico, in cui appunto scambiare idee simili ma non sempre condivise dall'opinione pubblica. Insieme a lui, i magistrato Angelo Giorgianni e il medico Pasquale Mario Bacco, protagonisti stamattina della conferenza stampa organizzata dall'on.le Sara Cunial presso la Sala stampa della Camera dei deputati.

Sulla gestione dell'epidemia in Italia, e in particolare sull'uso delle mascherine, si è soffermato il professor Tarro: "Se il nostro Paese è diventato produttore di mascherine, allora si capisce perché vogliono imporle anche a bambini e anziani. Non capisco come si possa legiferare in questo senso, per non parlare poi del vaccino. Oggi possiamo dire che i consigliori del potere politico non sono stati all'altezza del loro ruolo. Con i loro bollettini di guerra delle ore 18 hanno diffuso il panico. A riguardare bene i dati, si capisce quale è la vera letalità di questo virus".

Ha inoltre dichiarato che "ci sono diversi studi su come il virus si diffonde. A cui si aggiunge lo studio del Pentagono attraverso l’esercito americano che ha dimostrato che nel 36% della circolazione di coronavirus in fase di epidemia c’è un’accentuazione che riguarda quelli che hanno avuto una vaccinazione proprio nei riguardi del virus anti influenzale".