Trapianto unico al mondo per un meridionale: fegato al posto della milza

Anche se il Coronavirus, da mesi, fa ovviamente più notizia, purtroppo gli italiani devono fare i conti con tante altre malattie, e tanti sono costretti a sottoporsi a interventi spesso anche molto difficili e particolari. E' quello che è successo a un uomo napoletano, di 40 anni, affetto da metastasi al fegato generate da un tumore precedente all'intestino. Nonostante la rimozione chirurgica, il tumore si era infatti ripresentato dopo poco, per cui non era possibile la medesima operazione. L'unica possibilità era un intervento molto complesso, da effettuare con una strategia del tutto nuova, che però prevedeva addirittura l'approvazione da parte del Comitato etico del Policlinico e del Centro nazionale trapianti.

Questa operazione, che è stata poi realizzata, è consistita in un trapianto eterotopico di fegato parziale (ossia in una zona anatomica diversa da quella naturale), un caso unico al mondo. Per il paziente napoletano si è trattato di trapiantare il fegato al posto della milza, un intervento così particolare da essere stato accettato per la pubblicazione dall''American Journal of Transplantation', la rivista trapiantologica a più alto impatto internazionale.

L'operazione è stata eseguita in Italia, a Bologna, presso la Chirurgia generale e trapianti diretta da Matteo Cescon. Come riportato da Adkronos, intervento ha previsto l’impianto di una piccola porzione di fegato al posto della milza del ricevente; quando la porzione di fegato è cresciuta sufficientemente per svolgere autonomamente la propria funzione, si è proceduto alla rimozione del fegato originario, che presentava metastasi epatiche su cui non si poteva più agire chirurgicamente.

Ora il paziente sta bene e sta conducendo una vita normale, senza alcuna limitazione. L’intervento, molto difficile, è stato reso possibile grazie alla vasta esperienza trapiantologica e di chirurgia epatica del Policlinico di Sant’Orsola. Una bella notizia per questo giovane meridionale, che è sopravvissuto grazie ad una tecnica unica al mondo.