Anche il Sud ha la sua piccola Lourdes. Una fonte dove sgorga un'acqua ritenuta miracolosa e in grado di guarire tutti i mali. Questa sorgente si trova a Palermo, nella chiesa di San Giuseppe dei Teatini ai Quattro Canti. Questa fonte è legata ad un’immagine di una Madonna, la Vergine detta della Provvidenza.
La tradizione parte nel 1609, quando Padre Salvatore Ferrari, un sacerdote teatino, fondò la congregazione dei Servi o Schiavi di Maria detta della Sciabica, la cui sede fu istituita, in un primo tempo, in un oratorio del chiostro del Convento dei Teatini. Questa congregazione, inizialmente, non aveva alcuna immagine della Madonna, per cui ci si rivolse al frate napoletano Vincenzo Scarpato che possedeva un quadro raffigurante la Madonna dell’Arco.
Si narra che Scarpato provò a farla riprodurre da molti pittori madonnari palermitani, ma nessuno riusciva a farla come l'originale. Così, un giorno, il frate incontrò un mendicante che gli diede un involucro contenente qualcosa, e glielo porse con queste parole: "Tieni fratello Vincenzo, questo quadro custodiscilo con rispetto e venerazione. Farà tante grazie e molti verranno a fargli visita anche da lontano“.
In quell'involucro c'era il quadro con l'esatta riproduzione dell'originale, ma quel mendicante che glielo aveva donato sparì subito. Così, capì che fu San Giuseppe in persona a consegnargli questo dono, e decise di collocare il quadro nell’altare del piccolo oratorio. Successivamente, poiché aumentò il numero degli iscritti, riuscì ad ottenere una cripta della chiesa per riunirsi.
Ma dopo la morte di Fra' Vincenzo, il padre preposito ottenne licenza di esporre il quadro solennemente tutti i mercoledì dell’anno e per la festa della Madonna della Provvidenza. Qualche anno dopo, fu rinvenuta sotto l'altare della Madonna una fonte d'acqua che venne benedetta e subito dopo considerata miracolosa. Nel 1685 il Senato palermitano eleggeva la Madonna della Provvidenza a patrona della città.
Per i palermitani, questa chiesa è sempre stata la meta più ambita quando erano in cerca di grazie, e hanno sempre ricorso (e tutt'ora lo fanno) a quest'acqua per ottenere guarigione fisica e spirituale, attingendola da alcune fontane della chiesa sottostante o da una fontanella a lato in un cortiletto a lato della chiesa superiore.
Nel corso dei secoli sono stati testimoniati molti miracoli ottenuti mediante l'utilizzo di quest'acqua. Ora, la solennità della festa si è purtroppo un po' persa, ma sono molti i palermitani che accorrono in questo maestoso tempio per ottenere grazie dalla Vergine e attingere a quell’acqua santa, cronologicamente più antica della famosa acqua di Lourdes.
Fonte notizie: palermoalcentro