Al Sud apre il Museo dell'acqua: è il primo realizzato nel sottosuolo

Dovrebbe aprire ad ottobre e sarà un museo unico nel suo genere. A Napoli, presso la basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, sta arrivando il Museo dell'acqua, il primo di questo genere realizzato nel sottosuolo, una vera e propria meraviglia. Come riportato da Il Corriere del Mezzogiorno, esso porterà alla luce e alla fruizione dei visitatori le cisterne greche e gli acquedotti romani.

Il progetto è nato dalla collaborazione di Abc (Acqua Bene Comune), Pietrasanta Onlus con il Mann, l’Osservatorio Astronomico e l’Osservatorio Vesuviano. Visitare questo museo significherà poter fare una passeggiata suggestiva con i mosaici e i graffiti dell'epoca sullo sfondo, ammirando le vasche antiche riempite di nuovo con anguille vere (quelle che i romani utilizzavano per testare la qualità dell'acqua) e tutto l'ambiente illuminato dalle luci spettacolari della Tec Srl. Queste idee creative sono frutto dello storico Bruno Miccio e del direttore Raffaele Iovine.

Il percorso, inoltre, sarà condito da video racconti proiettati sulle pareti tufacee, che accompagneranno il viaggio nel tempo dall'opus reticulatum ai rifugi anti aerei più capienti del centro antico. Inoltre, visto che la profondità è notevole, sarà realizzato anche un ascensore "sensoriale", che porterà i visitatori fino a giù, ma avvolgendoli in una specie di dimensione temporale diversa man man che si scende. Un ascensore in vetro, con aromi, luci e sonorità, realizzata grazie al supporto della Metropolitana Spa.

"La storia del nostro Paese - le parole di Miccio e Iovine - è quella delle sue città più antiche, ovvero quelle che hanno sviluppato sistemi per l’approvvigionamento idrico e imponente fu, in questo campo, l’opera del potere centrale e periferico romano. E nel sottosuolo della Pietrasanta è palese l’evoluzione idrica di Napoli, dalle grandi cisterne ellenistiche agli acquedotti romani a quelli vicereali, una storia di 25 secoli, quindi esporremo anche gli studi della seconda metà dell’Ottocento per la realizzazione dell’acquedotto del Serino, nato dal grande sogno di restaurare l’acquedotto Augusteo che ancora oggi restituisce meravigliose scoperte”.

Foto di LAPIS Museum