L’emergenza Coronavirus, in Italia, si è assestata su una linea meno preoccupante rispetto a qualche mese fa. I contagi e i decessi sono diminuiti, così come i ricoveri in terapia intensiva. In virtù del miglioramento, anche il Paese sta gradualmente tornando alla normalità, con la ripresa di gran parte delle attività che erano finite in standby durante il lockdown.
Permangono, comunque, le misure di sicurezza basilari, come il distanziamento e le mascherine obbligatorie nei luoghi chiusi. Gli esperti, in questi giorni, stanno però dibattendo molto sulla situazione attuale e sulle possibili evoluzioni future della pandemia. Tornerà in autunno? Se sì, come? Su questo tema ci si divide molto, e ovviamente nessuno può realmente prevedere quello che accadrà.
Intanto, gli esperti sono in guardia per la stagione estiva appena cominciata. Presto, con la riapertura di locali e discoteche, tornerà il pericolo assembramenti, ed è a questo che bisogna prestare molta attenzione. Lo ha detto anche il professore Pierluigi Lopalco, capo della task force pugliese per l’emergenza Coronavirus: "C’è una sola regola, non affollare i luoghi ed evitare i locali affollati - dice a Foggia Today - La Puglia è così grande, ci sono tante cose belle da fare, luoghi da visitare, spiagge su cui passare il tempo, cerchiamo di non andare tutti nello stesso posto, anche se si tratta di un posto alla moda. Piuttosto, scegliamo i posti fuori moda".
Lopalco, però, è anche positivo sul livello di circolazione del virus, che se fosse davvero attivo nei ragazzi, avrebbe già mostrato le sue conseguenze: "Se il virus stesse circolando tra i ragazzi ci saremmo accorti degli eventuali effetti non prima di metà giugno. È il principio di circolazione del virus: se esso circola in una popolazione giovane e sana e non dà molto segno di sé, il ragazzo potrebbe essere asintomatico o al massimo avere una febbricola che neppure riferisce, e circolando potrebbe arrivare a contagiare qualche membro più anziano o con patologia. Tutto questo, fino a ora non è accaduto e questo ci fa ben sperare”.