Al Sud c'è un borgo fantasma: qui vivono solo dieci persone

Uno dei tanti patrimoni del Sud è rappresentato dalla grande quantità di borghi meravigliosi, spesso piccoli gioielli nascosti, tutti da scoprire. In questo articolo vi parliamo di un borgo siciliano, situato in provincia di Messina, che è considerato un "borgo fantasma". Si tratta di Massa San Nicola (o Massa San Nicolò) ed è situato a circa 15 km dal centro di Messina, lungo una strada provinciale "delle Masse", e insieme a Massa Santa Lucia, Massa San Giorgio e Massa San Giovanni, forma un vero e proprio poker dal fascino medioevale.

Questo borgo è considerato "fantasma" perché da anni ci sono solo circa dieci persone a popolarlo, anche se alcuni proprietari, pur non abitando più qui, hanno lasciato le loro abitazioni disabitate ad una comunità di anticonformisti che pare avessero trovato qui la loro dimensione alternativa.

Le "Masse", che danno il nome a questo borgo, indicano un vasto podere con fabbricato e servizi; in particolare, questa frazione ormai disabitata fa parte di un latifondo appartenente alla Curia di Messina. Le origini del borgo sono datate intorno al XVIII secolo, anche se una chiesetta presente in centro, la chiesa di Santa Maria de Scalis, mostra in realtà delle decorazioni che risalgono al XV secolo, quindi antecedenti.

La caratteristica principale di Massa San Nicola sono gli undici mulini sparsi lungo il torrente, che servivano a dare linfa all'attività prevalente, quella agricola, in particolare agli agrumi e all'estrazione di essenze profumate. Dopo la seconda guerra mondiale, il borgo si spopolò a causa di un movimento emigratorio importante verso gli Stati Uniti d'America. Così, da 450, si passò a 40 abitanti.

Piano piano la popolazione è diminuita sempre più, tanto che il borgo è diventato preda di banditi che hanno trafugato qualche dipinto e statua della chiesa e arredi del patrimonio pubblico. Il paese, comunque è sotto il vincolo della Sovrintendenza dei Beni Culturali e l’unica chiesa, quella di San Nicola, costruita dopo il terremoto del 1908, conserva anche dei piccoli reperti, come un quadro del ‘500 di una madonna con bambino e uno splendido altare.