L'olio d'oliva più antico d'Europa è stato trovato al Sud: ha 4000 anni

L'olio d'oliva è antichissimo, più di quanto si pensasse. Al Sud, infatti, è stato ritrovato quello più antico d'Europa, risalente ad oltre 4.000 anni fa. I resti sono stati rinvenuti in una giara di ceramica e in altri frammenti di terracotta negli anni '90 in Sicilia, a Castelluccio di Noto.

Questi ritrovamenti furono analizzati però soltanto dopo due anni, dal gruppo del ricercatore italiano, Davide Tanasi, che lavora nell'americana University of South Florida, e che ha pubblicato il risultato sulla rivista Analytical Methods. Lo studioso, nel 2018, rivelò di aver individuato la prima prova chimica del più antico olio d'oliva nella preistoria italiana.

Questa scoperta, quindi, spingeva indietro di almeno 700 anni la produzione dell'olio d'oliva, visto che fino a quel momento le tracce antiche dell'olio erano state fatte risalire ad alcuni vasi scoperti a Cosenza e Lecce e risalenti al XII e XI secolo a.C.

In questo caso, invece, le firme dell'olio d'oliva - quindi acidi oleico e linoleico - sono state trovate in alcuni frammenti di terracotta e in una giara di ceramica, trovate oltre 20 anni fa nel corso degli scavi in un sito archeologico a Castelluccio di Noto, risalente all'età del Bronzo e in particolare al periodo compreso tra la fine del 3.000 a.C e l'inizio del 2.000 a.C.

Questi resti sono stati restaurati e riassemblati, per poi essere conservati nel Museo Archeologico di Siracusa. I restauratori, quindi, hanno ricostruito la giara in ceramica (ottenuta ricomponendo 400 frammenti), dell'altezza di un metro e dalla forma di un uovo, con tre maniglie ai lati e all'interno dei residui di sostanze organiche. Insieme a questa giara, erano stati ritrovati altri due contenitori in terracotta, anch'essi contenenti sostanze organiche di cui si sta studiando la natura.

Anche l'olio d'oliva, quindi, imprescindibile elemento della dieta mediterranea, si può dire che abbia al Sud le sue più profonde radici.