Un'altra grande soddisfazione per la Sanità meridionale. Il team della Clinica Neurologica "Luigi Vanvitelli" di Napoli, infatti, ha vinto l'Oscar della Ricerca, il Wolf Award, per uno studio sull'emicrania. La ricerca dei medici partenopei ha rivelato i meccanismi che sottendono il fenomeno della sensibilità cutanea nei pazienti emicranici (allodinia).
Il Wolf Award è il più importante premio internazionale nella ricerca nell’ambito delle cefalee, conferito per la prima volta ad un gruppo italiano dalla Società Americana delle Cefalee. Un riconoscimento molto ambito da tutti i ricercatori nel campo delle cefalee. Lo studio realizzato dal gruppo di neurologi del Centro Cefalee della I Clinica Neurologica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Vanvitelli, e del Centro Alti Studi di Risonanza Magnetica, diretta dal professore Gioacchino Tedeschi, ha dimostrato che questo sintomo può essere previsto anche con largo anticipo (tre anni).
Infatti, è stato dimostrato che ancor prima di sviluppare l'allodinia, i pazienti emicranici presentano (con risonanza magnetica funzionale) delle anomalie in alcuni circuiti cerebrali. Ma cos'è l'allodinia? L'allodinia è una sensazione di dolore che scaturisce nel paziente anche attraverso stimoli innocui, come il pettinarsi, mettere gli orecchini, gli occhiali o la cravatta.
I risultati dello studio sono stati presentati nella cerimonia di apertura del congresso internazionale della “International Headache Society”, che avrebbe dovuto svolgersi a San Diego, ma che si è invece tenuto nei giorni scorsi in modalità virtuale, per colpa del Coronavirus.
Attualmente, questa analisi così avanzate sono possibili solo in pochissimi centri, quindi non è possibile effettuare identificazioni a larga scala, ma individuare una alterazione dei circuiti cerebrali che lascia presagire una cronicizzazione del problema, ha una enorme importanza per la comprensione dei meccanismi intrinseci del dolore.
L'emicrania è il mal di testa più frequente nella popolazione: in Italia sono in 6 milioni a soffrirne, ed è considerata la patologia più invalidante nella popolazione al di sotto dei 50 anni.
Fonte foto: Azienda Ospedaliera Universitaria Luigi Vanvitelli
