Fase 3, al Sud via libera alle sagre per dare una spinta al turismo

Con l'avvio della Fase 3 i cittadini di tutta la penisola stanno finalmente riassaporando un po' di libertà. Dopo le riaperture che hanno riguardato aziende, bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici, palestre e così via, sono tante le regioni che adesso hanno dato il via libera anche a sagre e fiere di paese. Dalla Lombardia al Veneto, dall'Emilia Romagna alla Liguria, dalla Toscana alla Calabria fino alla Sicilia sono numerose le città che secondo un monitoraggio della Coldiretti hanno deciso di organizzare di nuovo fiere e sagre sul territorio per rilanciare il turismo.

Come riportato da il quotidiano Il Mattino, da un'analisi della Coldiretti/Ixè ogni estate le sagre e le fiere sono visitate da circa 8 italiani su 10. A partire da lunedì 15 Giugno in molti paesi meridionali ci sarà la possibilità di partecipare agli eventi enogastronomici e folkloristici che raccontano la bellezza della nostra terra e tutte le sue tradizioni. Nel rispetto di tutte le linee guida sulle misure di prevenzione adottate dalla Conferenza Stato Regioni questa decisione è arrivata anche per ridare respiro al turismo, bloccato in questi ultimi mesi a causa delle restrizioni nazionali dovute alla diffusione della pandemia.

Secondo l'indagine della Coldiretti/Ixè le sagre sono un'ottima opportunità per sostenere la ripresa delle attività economiche ma anche per contribuire alla ripresa del turismo con la riscoperta di piccoli borghi e dei centri minori delle campagne italiane. Il 92% delle produzioni tipiche nazionali, sempre secondo questa analisi, nasce proprio negli incantevoli borghi pieni di storia e di cultura con meno di 50 mila abitanti.

"Si tratta di manifestazioni spesso partecipate dagli agricoltori di Campagna Amica che offrono la possibilità di acquistare un alimento direttamente dal produttore ma - ha sottolineato la Coldiretti - è un segnale di attenzione al territorio, alla tutela dell'ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all'economia e all'occupazione locale. La necessaria esigenza di riqualificazione dell'offerta delle sagre in Italia che si può avviare in questa nuova fase può essere infatti sostenuta da una più forte presenza delle realtà economiche espressione del territorio come ad esempio la vendita diretta dei prodotti agricoli e alimentari delle aziende agricole locali, che garantiscono identità e qualità al giusto prezzo".