Coronavirus, medico meridionale sulle pagine del New York Times

Ancora una volta il New York Times ritorna a elogiare la nostra Sanità e gli operatori che ci lavorano giorno e notte per combattere definitivamente il pericolo della pandemia. In un dossier dedicato al Coronavirus, il quotidiano statunitense dedica uno spazio anche ad un rinomato dottore meridionale: si tratta di Romolo Villani, primario salernitano di Anestesiologia e direttore del reparto Terapia Intensiva Grandi Ustionati al Cardarelli di Napoli.

L'articolo in questione della rivista internazionale è stato pubblicato lunedì 8 Giugno e si intitola "In harm's way" ("In pericolo"), e nel dossier il primario del Sud racconta l'esperienza del lockdown riferendo che ci sono pazienti, compresi alcuni medici, che, dopo essere guariti dal Covid-19, purtroppo ritornano positivi una seconda volta.

La galleria del New York Times ci ha tenuto ad inserire, insieme a altri operatori sanitari selezionati in tutto il mondo che stanno affrontando l'emergenza Coronavirus in maniera impeccabile, anche il parere del  medico salernitano che nella fase più acuta dell'epidemia ha organizzato in breve tempo, e con ridotto impiego di personale e risorse, una palazzina dell'ospedale Cardarelli di Napoli con ingresso autonomo per evitare il rischio di contagi.

La palazzina della struttura meridionale fatta realizzare dal primario Romolo Villani, dispone di un pronto soccorso per pazienti in codice rosso da Covid-19, di 4 posti di terapia intensiva e 6 di subintensiva, di due sale operatorie e una Tac. I posti letto sono di isolamento con pressione negativa. Lo straordinario impegno del medico campano non è rimasto inosservato dal quotidiano statunitense, che ha deciso di inserirlo nel dossier per dare voce al racconto della sua prestigiosa esperienza nella lotta contro il Covid.

Non è la prima volta che la sanità meridionale compare sulle pagine del New York Times. Nella prima fase della pandemia il celebre quotidiano già aveva dedicato un articolo al farmaco Tocilizumab sperimentato a Napoli grazie al dottor Paolo Ascierto come antidoto per curare i pazienti gravi che hanno contratto il Coronavirus. E, come sappiamo, la somministrazione del farmaco è stata un successo: ancora oggi sta dando ottimi risultati.