Era chiamato chayote dagli Aztechi, ma in italiano è conosciuto come "zucca centenaria, zucchina/patata/melanzana spinosa, melanzana americana". Oppure, in dialetto, Masciùsc in Calabria, Cucuzza spinusa in Sicilia e Musc in Puglia.
Stiamo parlando della cucurbitacea Chayote, originaria del Centro America, importata soprattutto dal Costa Rica ma ormai da secoli presente nel Mezzogiorno d’Italia (dalla dominazione spagnola del XVI secolo).
Nel Mezzogiorno, infatti, ha trovato condizioni climatiche favorevoli e in alcuni casi si è anche sviluppata selvaticamente.
Lo Chayote è una pianta rampicante, con deboli fusti lunghi fino a 10 metri, foglie cuoriformi, e frutti lunghi fino a 15 cm, che una volta maturati conservano al loro interno un unico grosso seme.
Quando maturano, i frutti del Chayote hanno un colore giallino chiaro e la consistenza soda di una patata. Il gusto? Quello di una comune zucca, e a quest'ultima viene assimilato anche nelle preparazioni di ricette, visto che viene usato dopo essere stato sbucciato. Lo Chayote si utilizza lessato e trasformato in purea o polpettine, frittelle o persino dolci.
Per quanto riguarda le proprietà benefiche, lo chayote ne è particolarmente ricco. Contiene infatti antiossidanti che rallentano l’invecchiamento cellulare; vitamina C, ottima per il sistema immunitario; vitamine del gruppo B, che aiutano il metabolismo di grassi, carboidrati e proteine e, nel caso dell’acido folico, benefico per le donne in attesa.
A queste si aggiungono tanti minerali, come il calcio, utile per le ossa, lo zinco e il fosforo, salutari per il cervello, il ferro essenziale per la salute del sangue, il potassio che favorisce la circolazione (aiutando a prevenire l’arteriosclerosi), e la riduzione della ritenzione idrica e del gonfiore grazie ai suoi effetti diuretici utili anche a prevenire l’ipertensione.
Inoltre, viene spesso utilizzato nelle diete perché oltre a essere ricco di fibre che danno senso di sazietà e favoriscono il transito intestinale, ha pochissime calorie (19/100 grammi).