Coronavirus, il Sud premia medici e infermieri: assegni fino a 2.500 euro

Il Sud premia i suoi medici e i suoi infermieri, impegnati da mesi nella lotta al Coronavirus. La Regione Puglia, infatti, ha stanziato un fondo di 35 milioni di euro per tutto il personale del servizio sanitario regionale, medici, infermieri, tecnici amministrativi e operatori socio-sanitari. Un "bonus Covid", così come è stato chiamato.

Questo fondo è nato da un accordo tra Regione e sindacati e sarà destinato a tutti gli operatori che hanno lavorato in questi mesi: in particolare, come spiega Repubblica, 30 milioni di euro andranno a 27mila dipendenti, su un totale di 40mila occupati nella sanità pugliese.

L'assegnazione dei premi avverrà per fasce: la più alta è rappresentata da chi ha lavorato nei reparti ad alto rischio. Si tratta di 63 euro a turno o a presenza per la prima fascia; 37 euro a turno per la seconda; 20 a turno per la terza (rischio basso). E un'ultima fascia per il restante personale del servizio sanitario regionale. Il premio vale fino a un massimo di 20 giornate o turni ed è replicabile per due mesi, prendendo in considerazione il periodo di lavoro dal 15 marzo al 15 maggio. Quindi, praticamente, chi sta in fascia alta potrà avere fino a 2.520 euro lordi.

Nella fascia alta sono collocati i lavoratori dei reparti di rianimazione, pneumologia, malattie infettive, il servizio igiene, Spesal, medicina del lavoro, il personale del 118 e dei pronto soccorso, gli operatori sanitari che sono andati a domicilio dei pazienti Covid, i perfusionisti, il personale dei laboratori di virologia, il personale della radiodiagnostica, obitorio e front office impegnato nel triage. In questa fascia anche i lavoratori contagiati da Covid o in quarantena.

“Questo risultato serve a dare il doveroso riconoscimento a tutte le donne e gli uomini del sistema sanitario regionale che nel pieno della pandemia non hanno potuto al pari di altri lavoratori tutelarsi restando a casa, così come imposto dal governo – ha spiegato il segretario della Cgil Puglia – anzi hanno dovuto fronteggiare l'emergenza a volte senza i necessari dispositivi di protezione”.