Al Sud c'è una bellissima grotta sotterranea: era un nascondiglio segreto

Il Sud è pieno di luoghi meravigliosi, più o meno conosciuti, alcuni persino "nascosti". Oggi, a questo proposito, vi parliamo di una grotta presente nella città di Turi, in provincia di Bari, una piccola meraviglia tutta da scoprire. Questo antro, meglio conosciuto come grotta di Sant'Oronzo, è stato trovato, casualmente, durante la peste del regno napoletano, quindi nel 1658.

All'epoca, essa era lontana dalla città, e in aperta campagna, e quando fu scoperta venne utilizzata come luogo di culto. Questa cavità sotterranea, infatti, è piena di testimonianze storico-religiose. Sembra, infatti, che questo luogo fosse utilizzato dal patrono della città per predicare e amministrare l’Eucarestia durante la sua persecuzione.

La leggenda vuole inoltre che qui si rifugiò proprio il vescovo leccese Oronzo per sfuggire alle persecuzioni dei romani. Oggi la grotta di Sant'Oronzo si trova al di sotto dell'omonima chiesa, che è la seconda chiesa di Turi per grandezza, e la sua costruzione iniziò nel 1727, per desiderio dei cittadini e dei frati del convento francescano.

L’edificio è a fabbrica quadrangolare con croce greca, a tre navate, in fondo alle quali ci sono tre altari in pietra con decorazioni policrome e tele raffiguranti Sant'Oronzo, San Pietro d'Alcantara e Santa Teresa d'Avila e la Vergine con San Bernardino da Siena.

Per accedere alla grotta, bisogna scendere un lungo scalone con dei gradini scolpiti. Appena arrivati giù si ammirano due altari e un pavimento di mattonelle in terracotta. La prima delle due mense sacre è stata costruita nel 1727; la seconda, certamente più antica, si presenta oggi danneggiata.

La cosa più caratteristica della grotta è sicuramente il pavimento, di forma quadrangolare, costituito da ben 238 mattonelle disposte su 17 file da 14 pezzi ciascuno.Su ognuna di queste strutture ci sono degli intenti decorativi: molto presenti sono le figure di uomini e donne, contraddistinti da particolari capigliature o da cappelli.

La gestione e custodia è affidata alla sezione di Turi "A. Pedrizzi" dell'Associazione Nazionale Bersaglieri.