Arriva il caldo al Sud, l'infettivologo: "Vi spiego che effetti avrà sul Coronavirus"

E' passata una settimana esatta dall'inizio della Fase 2 dell'emergenza Coronavirus in Italia, e in questi 7 giorni una buona fetta degli italiani ha iniziato a prendere confidenza con quello che sarà a tutti gli effetti un nuovo modo di affrontare la vita: a distanza e in sicurezza. Molte attività lavorative sono ripartite, in tanti sono tornati nei loro uffici, altri hanno ripreso ad uscire, anche solo per brevi passeggiate o per attività motoria. Per la normalità completa, però, serve ancora del tempo, per ora ci si accontenta di piccoli scampoli di libertà.

In attesa del vaccino o di una cura definitiva, comunque, si spera nell'ammorbidirsi del virus grazie ad altri fattori, uno dei quali è il meteo. Secondo alcuni studiosi, infatti il caldo potrebbe essere un nemico del Coronavirus, costringendolo alla ritirata, o quanto meno a un forte indebolimento. Su questo, però, ci sono pareri contrari: non tutti i ricercatori sono concordi sulla possibile influenza del clima sulla diffusione del virus.

Qualcuno, però, si mantiene tra le due strade opposte: il virus continuerà a circolare con l'estate, ma il calore può essere comunque un alleato. Su questa posizione c'è Antonio Cascio, infettivologo del policlinico di Palermo: "Sappiamo bene che il virus non risente del caldo – dice ai microfoni de Il Giornale della Sicilia – il virus vive bene anche con temperature alte, non ci aspettiamo quindi che il caldo uccida il virus. Però c’è da dire che i raggi ultravioletti neutralizzano il virus e quindi è una cosa positiva, e poi il sole fa asciugare quelle goccioline di saliva che noi emettiamo mentre parliamo e che sono causa di contagio. Quindi più caldo c’è prima si asciugano queste goccioline e il virus viene neutralizzato. Mascherine? Non c’è niente di male se a mare si va senza mascherine ma è ovvio che bisogna mantenere le distanze".