Solidarietà al Sud: donna sopravvive a delicato intervento e dona 4 tv all'ospedale

In periodo di Coronavirus sembra quasi non esserci spazio per le altre malattie. Eppure, ci si ammala eccome, fa solo un po' meno notizia ed è certamente più complicato in termini di praticità. Tanti italiani, ricoverati in ospedale per altre patologie, sono stati contagiati anche dal Covid-19, soprattutto nelle prime fasi dell'epidemia, quando le misure di sicurezza non erano ancora ottimali. Ecco perché, se ti diagnosticano un tumore, proprio nell'era del Covid-19, è un dramma nel dramma.

Ed è quello che è successo a una donna di 74 anni della provincia di Taranto (e come a lei sicuramente a tanti altri), che si è trovata costretta a cercare una struttura che la operasse urgentemente al cardias (la parte anatomica che collega l’esofago con lo stomaco), a causa della presenza di una massa tumorale. La signora e la sua famiglia si sono rivolte a Casa Sollievo della Sofferenza, sul Gargano.

L'intervento non era rimandabile ed è stato eseguito nei giorni scorsi con tutte le indicazioni sanitarie diramate dall'ospedale, che ha suddiviso la struttura con sale operatorie e percorsi diversi per pazienti Covid e non-Covid. L'intervento è stato molto complesso, della durata di circa 7 ore, eseguito con tecnica laparoscopica per il tempo addominale e con tecnica toracotomica per il tempo toracico, come spiegato dal medico alla guida dell’Unita di chirurgia addominale.

In sostanza, si è asportata una parte di esofago e di stomaco, sostituendola con un tubulo gastrico e ricostruendo il tratto digerente per far transitare il bolo. L'intervento è perfettamente riuscito e la donna, che ha ripreso a mangiare normalmente, sarà dimessa nei prossimi giorni.

Qualche giorno dopo l'intervento, però, in ospedale è arrivata una grande sorpresa: la famiglia della donna ha fatto recapitare in dono 4 televisori Icd da installare nelle stanze di degenza, due nell’Unità di chirurgia addominale e due nell’Unità di chirurgia toraco polmonare. Un regalo bellissimo e molto utile, soprattutto in questo periodo di Coronavirus, in cui ai pazienti non è consentito ricevere visite di amici e parenti.

Una storia molto bella, che fa capire come i medici stiano mettendo tutte le loro forze e risorse in campo per curare al meglio i malati in un momento così difficile.