Coronavirus, paziente del Nord: "Ero nel mondo dei morti, al Sud sono rinato"

Fino a poco tempo fa se ce l'avessero raccontato sarebbe sembrato davvero molto strano. Oggi, invece, in piena emergenza Coronavirus, in diversi casi il Sud è arrivato in soccorso del Nord, seppur con molte meno risorse in campo. Donazioni di vario tipo, medici inviati sul fronte lombardo ed emiliano, presa in carico di pazienti settentrionali affetti dal virus.

Turisti di Bergamo sono stati curati in Sicilia e in Calabria: pienamente guariti dal Covid-19 sono tornati nella propria terra con la consapevolezza che il Sud gli ha salvato la vita. E come loro tanti altri. Come Mario e Manco, due 66enni malati di Coronavirus arrivati al Cardarelli di Campobasso dalla martoriata Bergamo.

Erano in fin di vita. Sono passati dalla terapia intensiva, ci sono stati per molto tempo, ma poi sono migliorati e sono perfettamente guariti. Nei prossimi giorni lasceranno il Molise, ma prima di tornare a casa hanno raccontato la loro storia alle tv locali, per ringraziare chi li ha guariti.

"Mi sono svegliato 30 giorni fa, mi son trovato a Campobasso, una città che non ho mai visitato - dice uno di loro- Mi han detto che è molto bella, da qui la mattina se c’è il sole vedo le colline, veramente molto bella. Mi son trovato qua e mi hanno detto ‘lei è guarito’, non sapevo neanche di cosa ero malato, dico la verità. E poi, 30 giorni fa è iniziata la rieducazione in questo reparto. Sono bravissimi, sono felice di essere stato trasferito a Campobasso, perché ho dei fratelli medici, dei nipoti che fanno la fisioterapia e mi han detto ‘vai lì, Mario, stai tranquillo che è un posto dove sono molto preparati’. Mi trovavo nel mondo dei morti e sono rinato".

Un'esperienza come tante altre, che testimonia l'ottimo lavoro che il Sud sta portando avanti in questa emergenza. Non dimentichiamo che uno dei farmaci attualmente considerati più adatti a combattere le infezioni dovute al virus è stato sperimentato per la prima volta al Cotugno di Napoli.