Coronavirus, giovane rientrato da Londra: "Ora il Sud sembra la Svizzera"

Il Sud sta riuscendo a contenere bene l'emergenza Coronavirus. Finora non ci sono stati grossi problemi di sovraffollamento e quasi tutto ha funzionato come doveva funzionare. Lo testimoniano le esperienze dei singoli - certamente con delle eccezioni - che in queste settimane hanno potuto constatare più da vicino la situazione.

E' l'esempio di Nicola, un giovane che al momento dello scoppio dell'epidemia si trovava a Londra, dove stava svolgendo una ricerca sociolinguistica. Appena ha sentito le notizie provenienti dall'Italia è salito su un volo che lo ha riportato a casa.

Si è messo in auto-quarantena nella sua seconda abitazione, quella di villeggiatura, a Partinico, in Sicilia. Ha rispettato i giorni di isolamento previsti e ancora oggi non ha messo piede fuori casa, arrangiandosi come può con cibo a domicilio e pasti più ridotti. Inoltre, ha anche smesso di fumare.

Nelle sue parole, riportate da palermo.meridionews, c'è il compiacimento per come è stata gestita fin qui l'emergenza in Sicilia, come testimonia la sua esperienza riguardo l'effettuazione del tampone per il Coronavirus: "Sono stati molto cordiali e professionali - racconta -, è stata una cosa che mi ha piacevolmente sorpreso. Precisi, puntuali e ben organizzati. Sembrava di stare in Svizzera. C'era questo spiazzale antistante il comando della polizia municipale. Eravamo credo una decina per il turno delle undici e un quarto, io ero il secondo. Tutto pensato per scaglioni, nessuno è sceso dalla propria macchina, stavamo dentro con la mascherina, schierati uno accanto all'altro. Poi c’erano i medici che chiamavano l’appello - continua - tutti con mascherina e guanti".

Una risposta importante dell'isola e di tutto il Sud, da cui ripartire: "Credo sia stato fatto un buon lavoro. Ho visto organizzazione, strategia, una linea chiara d’azione. Questo mi fa stare un po’ più tranquillo".