Scavi di Ercolano: riapre la Casa del Bicentenario dopo 30 anni

Ottime notizie per le opere archeologiche del Sud Italia. Continua ad arricchirsi l'offerta di siti archeologici, perfettamente restaurati ed aperti al pubblico. Infatti negli Scavi di Ercolano sarà riaperta al pubblico la Casa del Bicentenario, un'antica dimora che è stata chiusa per oltre 30 anni. La casa era stata sepolta durante l'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. ma fu riportata alla luce esattamente due secoli dopo e per questo ha preso questo nome.

Ma dopo tanti secoli la dimora aveva bisogno di un sostanzioso restauro: da oltre 30 anni era vietato l'accesso per il pubblico ma i lavori di messa in sicurezza della casa sono stati iniziati solo nel 2010, grazie alla collaborazione del Parco Archeologico di Pompei, visto che in quegli anni erano ancora uniti in un unico grande parco archeologico, senza distinzioni.

Ma ora che gli Scavi di Ercolano hanno una propria autonomia e identità, i progetti di restauro e rilancio di questo parco archeologico sono davvero ambiziosi e lo sottolinea questa inaugurazione che ha visto anche la presenza del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini. In occasione della presentazione alla stampa di questa inaugurazione che avverrà il 24 ottobre 2019, il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, ha così raccontato l'evento:

“Innanzitutto ringrazio il ministro per essere qui. Ha sempre dimostrato una particolare attenzione e generosità verso la mia città, anche quando non era ministro. Questa è una città che vuole regalare un futuro ai propri figli con turismo, cultura e legalità e questa inaugurazione rafforza la nostra missione. Ma ciò non basta. La prossima tappa è l’inaugurazione della passeggiata archeologica di Via Cortili e Via Mare.

Tutto ciò è reso possibile da una sinergia tra Comune di Ercolano, Fondazione Packard e Parco Archeologico di Ercolano. Per noi ha un valore simbolico quell’inaugurazione perché dieci anni fa, a novembre del 2009, lì fu ucciso un ragazzo innocente. Salvatore Barbaro, un garzone di una salumeria che come unica colpa aveva quella di guidare l’auto identica a quella di un boss. Il segnale che vogliamo dare alle nuove generazioni è che dove prima c’era il disagio e la miseria, tra poco ci sarà la bellezza, la cultura, la solidarietà e i turisti. Perché città antica e città moderna devono confondersi e vivere insieme”.

Anche il ministro Dario Franceschini ha voluto commentare questo importante avvenimento per l'archeologia non solo campana e meridionale, ma italiana e mondiale:

“Prima Ercolano era una parte di Pompei, ora ha un’autonomia gestionale. La collaborazione di un privato è un modello per molti altri musei. Mi aspetto non solo forme singole di collaborazione ma partnership permanenti. Ercolano è la prova che separare tutela e valorizzazione serva a far meglio entrambe. Come diceva il sindaco Ciro, l’investimento sul sito sta cambiando e cambierà tutta Ercolano. Nei prossimi anni arriveranno altre sorprese, c’è un progetto che non svelo ma collegheremo il sito al mare”.

Ercolano sta capendo che deve investire nelle sue ricchezze per poter avere lo stesso successo di Pompei. Lo dimostra anche un video diffuso dal Mibact in cui appare Franceschini negli scavi di Ercolano:

“Un’apertura simbolica di un percorso iniziato qualche anno fa con meno riflettori rispetto a Pompei. Sono tornati i turisti, si è ricominciato a fare ricerca scientifica, ed è un’altra prova del riscatto italiano. Qui c’è una cosa non comune rispetto ad altri siti italiani, da decenni esiste la collaborazione con un grande privato, la Fondazione Packard che collabora con molte sorprese”.

https://www.facebook.com/parcoarcheologicodiercolano/videos/506271426590352/