Il Pontile di Bagnoli è la “passeggiata in mare” più lunga d'Europa

Bagnoli è uno dei quartieri di Napoli che, sulla carta, dovrebbe trasformarsi più di tutti. Il progetto di Bagnoli Futura prevede in questa zona la nascita di un Parco Urbano davvero senza eguali al mondo con edifici ecologici che si alimentano con pannelli fotovoltaici, un museo della Civiltà e del Lavoro, un Acquario tematico, un Paese della musica, un Parco dello Sport. Un enorme progetto che prevede la riconversione di 200 ettari che prima facevano parte dell'Italsider di Bagnoli, la fabbrica siderurgica aperta nel 1910.

Nonostante il progetto sia ancora in gran parte fermo, Bagnoli spicca per la "passeggiata in mare" più lunga d'Europa, lunga ben 940 metri e bagnato per due terzi della lunghezza dalle acque del Golfo. Il lungo pontile di cemento in realtà non è un'opera costruita ad hoc da qualche moderno architetto per entrare nel libro dei record, ma si tratta della lingua di cemento che veniva utilizzata come percorso ferroviario dai treni merce carichi di carbone e ferro. I treni trasportavano le merci scaricate dalle navi al largo della fabbrica fin dentro al cuore dell'industria siderurgica.

La costruzione del pontile risale al 1963 e fino al 1992 ha continuato ad essere utilizzato proprio come tratto ferroviario a servizio dell'Italsider. Ma poi, dopo la chiusura della fabbrica, si è penso ad una riabilitazione di questa lunga colata di cemento sul mare, facendola diventare una lunga passeggiata in mezzo al mare.

Da Bagnoli panorami mozzafiato sulle isole del Golfo di Napoli

Dal 2005 dunque i napoletani si sono potuti appropriare di questo lembo artificiale che porta direttamente in mare aperto. Passeggiando è possibile ammirare scenari naturalistici davvero rari da trovare tutti insieme e impossibili da ritrovare in altre zone d'Europa. La posizione geografica di questo pontile fa sì che da un lato si possa ammirare l'isolotto di Nisida, Capri e il costone di Posillipo, dall'altro invece sembra quasi di poter toccare il promontorio di Monte di Procida, Procida e l'isola di Ischia, oltre a tutto il lungomare di Pozzuoli.

Il progetto è stato redatto nel 2000 dall'architetto Luigi Lopez, funzionario del Comune di Napoli. La parte finale, la cosiddetta "isola", è caratterizzata da un ponticello che la collega al pontile vero e proprio e da una rosa dei venti. A destra del pontile, all'inizio della banchina, nel 1998, è stata realizzata un'opera dello scultore Giancarlo Neri. Si tratta di una sorta di totem realizzato con materiali provenienti dall'ex-acciaieria: tale struttura, soprannominata Pasqualone, ha un nome che si rifà ai moai, i giganti busti dell'Isola di Pasqua, ed è costituita da una ciminiera di 30 tonnellate alla base. In vetta, presenta un'enorme testa cilindrica d'acciaio scuro. Gli altri elementi del viso sono sempre ricavati da materiali di riciclo.

Insomma un luogo davvero magico che è stato strappato dalle grinfie dell'azienda siderurgica e riconsegnato ai legittimi possessori, cioè il popolo napoletano.