Silicon Valley in Puglia: storia del successo del distretto dell'informatica

La Puglia non è solo orecchiette, taralli, trulli e mare azzurro, ma è anche diventata un centro importantissimo nel settore dell'informatica. La svolta tecnologica della regione è iniziata negli anni Sessanta, quando un gruppo di ingegneri, matematici e fisici dell'Università di Bari, appoggiati da imprenditori e studenti, incoraggiò la nascita del corso di laurea in Scienze dell'Informazione.

Da quel momento, la Puglia è diventato un centro di eccellenza dell'informatica italiana, non avendo nulla da invidiare ai più noti centri del Nord Italia, tanto da diventare a tutti gli effetti la 'Silicon Valley' italiana.

Dal 2009 è nato il Distretto Produttivo dell'informatica che unisce le imprese pugliesi dell'Information Technology, le Università di Bari, di Foggia e del Salento, oltre che Confindustria, Confapi, Confartigianato, Confcooperative e le associazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil.

Questo Distretto, dopo 10 anni, dà lavoro a oltre 5 mila persone e assorbe i laureati in informatica pugliesi. A livello economico i risultati sono molto positivi, infatti il fatturato del 2018 è stato di oltre 400 milioni di euro, con un aumento di altre il 6% su base annua.

Salvatore Latronico, presidente del distretto, ha così commentato il successo del distretto pugliese: "Mi piace definirla una potenziale Silicon Valley. Il settore dell'It in Puglia è solido e in crescita, anche se ci sarebbe da fare uno sforzo in più per far percepire la regione come un territorio dell'innovazione".

Le aziende in questo distretto sono specializzate nello sviluppo di software e di servizi Ict, assemblando tecnologie per terzi o sviluppando tecnologie proprie. Un comune denominatore di queste aziende è il metodo di lavoro, infatti si punta molto sulle startup e sulle academy per selezionare i talenti migliori, investendo nel benessere dei dipendenti, in stile Google.

Tra le più grandi società del distretto pugliese possiamo citare Exprivia Italtel, con sede a Molfetta: si occupa di progettazione e sviluppo di tecnologie software e di prestazione di servizi IT per il settore bancario, medico, industriale, telecomunicazioni e Pubblica Amministrazione. Ma si distinguono per eccellenza anche Auriga, Talentia, Fincons, Macnil e CLE.

Latronico ha voluto commentare l'importanza a livello occupazionale che ha il distretto pugliese: "Il Distretto impiega i giovani laureati che escono dalle facoltà di Informatica delle università pugliesi, ma le risorse umane non bastano per soddisfare la domanda delle imprese". Infatti le aziende pugliesi richiedono circa 2000 nuovi lavoratori ogni anno, a fronte dei circa 550 studenti pugliesi che si laureano nel Dipartimenti di Informatica e Ingegneria. Quindi il polo informatico della Puglia offre lavoro anche a giovani esperti informatici del Sud Italia, desiderosi di lavorare in realtà altamente professionali e professionalizzanti.

Le figure più richieste del settore sono quelle di analista programmatore e di esperto di sicurezza informatica. In crescita sono le richieste per sviluppatori web, esperti di test e amministratori di rete.

La collaborazione tra università e aziende sta nel fatto che gli atenei formano direttamente le figure professionali che le aziende ricercano, in modo da portare alla laurea dei ragazzi che sono già pronti per lavorare in azienda.

Le nuove sfide della Silicon Valley pugliese

Il Distretto Produttivo dell'Informatica deve affrontare e superare ancora dei limiti derivanti dall'alta competitività all'estero. Latronico infatti ha evidenziato che c'è ancora molto da fare: "Abbiamo tantissime competenze e generiamo tanta occupazione ma come settore non abbiamo la massa critica e quella capacità di investimento che ci consentirebbe di creare dei prodotti e di portarli fuori dal nostro territorio, tranne alcune eccellenze. Facciamo una grande fatica a esportare le innovazioni".

Proprio per questa ragione si è deciso di concentrare gli sforzi su settori molto specializzati: "Stiamo cercando ora di concentrarci su alcuni temi, come la cybersicurezza e la sicurezza in generale delle filiere produttive e delle transazioni economiche, una specializzazione del territorio potrebbe consentire alle aziende di avere una spinta in più".