Il miracolo del sangue di San Gennaro

Il 19 settembre Napoli esplode di gioia per festeggiare San Gennaro, il suo santo patrono, famoso per il miracolo del sangue, evento che attira migliaia di fedeli e curiosi presso il Duomo di Napoli, dove è custodita l'ampolla più grande con il sangue del santo.

Il "Miracolo di San Gennaro" è da secoli fonte di discussione tra fedeli, scienza e superstiziosi e proprio per questo, ogni volta si è tutti in attesa di scoprire se il santo, puntualmente, compie il suo miracolo. Ma quando è nata la tradizione del "sangue di San Gennaro"?

La prima volta in cui il sangue si sciolse nell'ampolla era all'epoca dell'imperatore Costantino I: si dice che il vescovo Severo stesse portando le ossa e il cranio del santo dall'Agro Marciano a Napoli. Durante il tragittò incontrò Eusebia che portava con sé le ampolle con il sangue che, a contatto con il cranio di San Gennaro, si sarebbero subito sciolto.

Come funziona il miracolo di San Gennaro

Ormai esiste un vero e proprio rito della liquefazione del sangue di San Gennaro, con movimenti codificati e un iter rigido da rispettare. Il protagonista del rito è l'Arcivescovo di Napoli che ha il compito di estrarre l'ampolla dalla teca e di scuoterla con movimenti precisi, come da rituale. Tutto avviene davanti alla folla di fedeli accorsi nel Duomo di Napoli per assistere al miracolo, pregando il santo con un'intensità crescente con lo scorrere del tempo. In genere dopo pochi minuti il miracolo di San Gennaro si compie e il sangue solido diventa liquido, tra gli applausi e la gioia dei fedeli.

Spiegazione scientifica per il Miracolo di San Gennaro

Accanto alla fede indiscussa del popolo dei credenti, ci sono anche molti scettici che cercano una spiegazione scientifica al fenomeno. Si parla infatti di "tissotropia", un fenomeno che interessa alcune sostanze che in natura sono solide ma possono passare allo stato liquido in seguito ad una serie di movimenti ben definiti. Un esempio di una sostanza che ha qualità tissotropiche è la molisite, un minerale molto facile da trovare nell'area vesuviana, che potrebbe essere alla base della composizione del "sangue" di San Gennaro. Ovviamente ciò presuppone che nell'ampolla non sia custodito il sangue del santo, ma un miscuglio di sostanze studiate per permettere la riuscita del miracolo, che quindi non sarebbe un miracolo ma una mera dimostrazione scientifica delle proprietà tissotropiche di alcuni materiali.

Anche la Chiesa non è particolarmente legata al Miracolo di San Gennaro in quanto, il santo è definito un santo "antico", cioè vissuto in un tempo in cui la fede aveva tratti in comune con la magia e la superstizione. Proprio per questo motivo, pur accogliendo il Santo nella tradizione ecclesiastica codificata, restano cauti sul miracolo del sangue.

Quante volte avviene il Miracolo del sangue di San Gennaro?

Il miracolo di San Gennaro avviene, con grande precisione, tre volte durante all'anno:

  • il primo sabato del mese di maggio: dopo la processione del busto di San Gennaro e del reliquiario con le ampolle avviene la liquefazione;
  • il 19 settembre, nella data in cui si ricorda il martirio del santo, durante la celebrazione nel Duomo;
  • il 16 dicembre, data che ricorda l'eruzione del Vesuvio 1631 quando, grazie al Santo, la lava risparmiò Napoli.

È da notare che però il miracolo non avviene sempre, infatti capita che il sangue non si sciolga o che sia già sciolto nel momento dell'apertura della teca. I fedeli, unendo la superstizione alla fede, vedono nella liquefazione del sangue del Santo una previsione di buon augurio su tutta la città. Al contrario, il mancato scioglimento del sangue porterebbe eventi tragici per Napoli e i suoi abitanti.

Storia del culto di San Gennaro

Il culto di San Gennaro inizia dal V secolo d.C.. Le ampolle contenenti il suo sangue sono state consegnate da una donna chiamata Eusebia al vescovo che fece costruire due cappelle per custodirle, San Gennariello al Vomero e San Gennaro ad Antignano). Già prima che divenisse santo (nel 1586) la venerazione del Santo era già diffusa, tanto che le sue reliquie richiamavano numerosi pellegrini.

I fedeli invocavano San Gennaro per avere la sua protezione da eventi disastrosi come terremoti ed eruzioni del Vesuvio. Infatti già dal 512 d.C., in occasione di un'eruzione del vulcano, il vescovo Stefano I invocò San Gennaro e successivamente iniziò a costruire una chiesa accanto alla chiesa di Santa Restituta. Sulle fondamenta di questa chiesa poi sorgerà poi il Duomo di Napoli.

Nella cripta di questa chiesa furono posizionati il cranio e le ampolle con il sangue di San Gennaro. Poi il cranio fu spostato nel busto d'argento che fu commissionato da Carlo II d'Angio nel 1305 e le ampolle furono trasportate nella Cappella del Tesoro di San Gennaro.

Le ampolle sono due: la più grande ha forma ellittica ed è piena per metà del sangue del santo, la seconda è più piccola e ha forma cilindrica e ha solo poche macchie di sangue sui lati dell'ampolla. Quella visibile durante il miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro è la prima.