Napoli-Portici: la prima ferrovia italiana compie 180 anni

Era il 3 ottobre del 1839 quando fu inaugurato il primo tratto ferroviario italiano, lungo 7.411 metri e che collegava Napoli con Portici in undici minuti. L'opera fu voluta da re Ferdinando II di Borbone che presenziò all'evento e applaudì con soddisfazione alla presentazione del treno composto da due convogli, trainati da locomotive gemelle, la Bayard e la Vesuvio, progettate dall'ingegnere Armand Bayard de la Vingtrie su prototipo dell'inglese George Stephenson.

Dipinto di Salvatore Fergola, del 1840

Il giorno dell’inaugurazione il re si fece trovare nella villa del Carrione al Granatello di Portici. A Mezzogiorno diede il segnale di partenza alla locomotiva, pronunciando questo discorso: «Questo cammino ferrato gioverà senza dubbio al commercio e considerando come tale nuova strada debba riuscire di utilità al mio popolo, assai più godo nel mio pensiero che, terminati i lavori fino a Nocera e Castellammare, io possa vederli tosto proseguiti per Avellino fino al lido del Mare Adriatico». A bordo degli 8 vagoni c’erano 48 invitati oltre a una rappresentanza dell’esercito reale costituto da 60 ufficiali, 30 fanti, 30 artiglieri e 60 marinai. Inoltre nell'ultima vettura c'era la banda della guardia reale.

Dunque, la prima ferrovia del Regno delle Due Sicilie compie 180 anni e sono in programma una serie di eventi per celebrare questa tratta ferroviaria storica. Anche Google ha voluto ricordare l'evento dedicando un doodle (l'immagine che compare di tanto in tanto al posto del logo nella homepage del motore di ricerca) all’evento che segnò una giornata fondamentale per la storia delle ferrovie italiane.

Nel Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa che sorge al confine tra Portici e Napoli, sono in programma 3 giorni di festeggiamenti con iniziative culturali e spettacoli da non perdere. In città arriverà anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che presenzierà le celebrazioni per questo importante anniversario.

I neoborbonici chiedono il restauro della stazione Bayard

Le celebrazioni si svolgeranno in un clima che lascia ben poco spazio ai festeggiamenti, infatti sono in tanti a protestare contro lo stato d'abbandono della prima tratta ferroviaria. Proprio per sottolineare questo stato di cose, il Movimento Neoborbonico ha posizionato sul corso Garibaldi a Napoli, nei pressi dell'antica stazione Bayard, uno striscione di 10 metri per sottolineare il degrado e l’abbandono dei resti della prima stazione ferroviaria italiana inaugurata 180 anni fa.

La stazione di Bayard infatti è ridotta a un rudere sommerso da vegetazione. Il movimento neoborbonico ha affermato: “Così hanno ridotto la prima ferrovia italiana. Memoria Orgoglio e Riscatto”. È davvero un peccato notare come questo simbolo della storia tecnologica, economica, culturale e sociale del Regno delle Due Sicilie sia stato abbandonato dagli enti locali, dalla Regione e dalle Ferrovie Italiane.

Oltre a protestare per un recupero repentino per questo pezzo di storia italiano, i militanti neoborbonici hanno anche inviato un progetto di rilancio e restauro della stazione Bayard, trasformandola in un museo multimediale, capace di attrarre turismo e lavoro.