Sei anni in Messico e una spesa che racconta più di mille parole: una donna britannica diventa un fenomeno su TikTok mostrando come i prodotti messicani siano diventati parte integrante della sua vita. Ma sarà abbastanza per considerarla una del posto? Scopriamo insieme i dettagli di questa curiosa vicenda.
Ti sei mai chiesto cosa accade quando un palato britannico si sposa con il corredo gastronomico messicano? Ecco la storia di una donna inglese che da sei anni risiede in Messico e ha svelato ai suoi follower di TikTok gli alimenti che non possono mancare nella sua cucina. Lei stessa lancia il quesito: "posso considerarmi messicana per le mie scelte alimentari?"
La simpatica "la güera" ha preso il suo smartphone e ci ha fatto fare un tour tra gli scaffali di un supermercato messicano, mostrando come tra panini dolci e spezie piccanti si possa scorgere un reale processo di integrazione culturale. E così, quello che paiono essere semplici acquisti, diventa una dimostrazione di come i gusti personali si possano fondere con le usanze di un altro Paese.
Il cuore messicano in una dispensa inglese
Non può mancare in casa sua il pan dulce, quel dolce tradizionale che i messicani amano gustare a colazione o durante conviviali serate, magari accompagnato da una bevanda calda. E il nostro anglo-messicano non disdegna nemmeno le "donas", le ciambelle locali, facendoci notare che in Messico ci sono più di 700 tipi di pane tra dolci e salati.
Le sorprese non finiscono qui: nella sua spesa incontriamo anche i nopales, fondamentali per le salse fatte in casa, e i chiles serranos, per chi, come lei, adora il peperoncino in ogni sua forma. E come non citare poi il consumo frequente di altre delizie come la cajeta, il caffè, il Tajín, il caldo de pollo e la sopa de letras o fideo.
La quotidianità racconta la cultura
Stuzzica la curiosità la menzione del jabónzote, un comune sapone messicano per lavare i panni. Questo aspetto, forse trascurabile, rivela come l'appropriarsi di abitudini del luogo passi anche attraverso la scelta di prodotti casalinghi, testimoniando una profonda immersione nella quotidianità locale.
Dopo sei anni trascorsi tra cactus e margaritas, questa signora britannica riflette, quasi tra sé e sé, sulla sua identità culturale. Non mancano ovviamente le risposte dei netizen, tra chi la applaude per la sua padronanza dello spagnolo e chi le consiglia altri articoli da assaggiare. Certuni invece si interrogano sul suo eventuale rientro in patria o sugli aspetti burocratici del suo soggiorno, ma la grande maggioranza si sofferma sull'evidente successo della sua integrazione, visibile proprio dalle sue inclinazioni culinarie.
Rammentiamo che queste sono semplici testimonianze e video virtuali e che conviene cercare sempre conferme in fonti più attendibili. È fondamentale tenere sempre a mente come le dinamiche culturali siano intricate e personali, e come le esperienze individuali non possano mai definire del tutto una nazione o una comunità.
Questo aneddoto sui confluenzi e sulle interazioni tra usanze gastronomiche tradisce uno spaccato interessante di globalizzazione culturale. L'affetto di questa donna per i piatti messicani dimostra come la cucina possa realmente essere un ponte tra culture diverse. E chi lo avrebbe mai detto che una spesa potesse diventare un simbolo di acculturazione?
Il suo racconto ci conferma che, anche in terra straniera, è possibile costruire una nuova identità che accolga in pieno la vita locale e tutto quello che ne consegue, compresa una spesa tipica. Ed ora, cara lettrice o caro lettore, quando ti è capitato di sentirti così fortemente parte di un mondo che non era il tuo di partenza? Qual è quel piatto o quel prodotto che ti fa sentire a casa anche dall'altra parte del globo?
"L'appetito vien mangiando", recita un noto proverbio italiano che sembra calzare a pennello con l'esperienza di questa donna britannica in terra messicana. L'assimilazione culturale passa inevitabilmente anche per il palato e la despensa, e il video di "la güera" ne è la dimostrazione vivente. Sei anni di vita in Messico hanno trasformato la sua dieta, i suoi gusti, fino a renderla una testimone privilegiata della ricchezza culinaria di questo paese. Il suo amore per il pan dulce, i chiles serranos e la cajeta è la prova che l'identità può anche essere costruita, o almeno arricchita, attraverso le piccole scelte quotidiane, come quelle fatte davanti agli scaffali di un supermercato. E se il dibattito sull'identità nazionale è sempre acceso, le reazioni dei netizen messicani sembrano accogliere con entusiasmo questa nuova "connazionale" che ha saputo abbracciare con gusto e passione le tradizioni del loro paese.
