Il calore può essere fatale e ciò che emerge dall'ultimo rapporto dell'OMS è inquietante: in Europa, ogni anno, il caldo estremo miete più vittime di quanto comunemente si pensi. Ma quanto gravi sono le cifre esatte?
Non sono solo i gelati a sciogliersi in estate, ma a quanto pare anche la nostra solida percezione di sicurezza. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni anno ben più di 175mila persone in Europa perdono la vita a causa del caldo eccessivo. Tra il 2000 e il 2019, pare che il calore estremo abbia contribuito a quasi 489mila decessi in tutto il mondo, e l'Europa ha avuto la sua triste parte.
Hans Kluge della OMS lancia l'allarme: la mortalità legata al calore si è gonfiata del 30% negli ultimi venti anni. L'Europa si sta riscaldando a ritmi allarmanti, pare addirittura il doppio della media globale.
Il caldo e la nostra salute: una situazione critica
Le alte temperature non sono solo una scocciatura stagionale. Si tratta di un problema serio che può peggiorare condizioni di salute già esistenti, come problemi cardiovascolari, respiratori, cerebrovascolari e diabete. Inoltre, può incidere non poco sulla salute mentale. Ora, la cosa più preoccupante, come mette in evidenza l'OMS, è lo "stress da calore", quando il corpo non è più in grado di mantenere una temperatura normale.
In tutto questo, l'OMS avvisa che la situazione potrebbe peggiorare nei prossimi anni, ma almeno alcune semplici regole come trovare un posto al fresco, mantenere la casa ariosa e bere tanta acqua, possono aiutare.
Le Nazioni Unite contro l'ondata di calore
E mentre la temperatura sale, anche le voci autorevoli si fanno sentire. Il 25 luglio, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha fatto un appello per fronteggiare questo "killer invisibile". L'obiettivo è proteggere chi è più a rischio e cercare di non superare l'aumento di 1,5°C della temperatura globale, stando a quanto ci siamo promessi con gli accordi internazionali.
Di fronte al cambiamento climatico, ormai è chiaro: serve una risposta collettiva e azioni concrete per limitare i danni e prevenire nuove vittime.
Ora, vorrei cambiare un po' l'aria e chiederti: sei abituato a sopportare il caldo? Quali sono i tuoi trucchetti per restare fresco quando fuori è un inferno? Condividi i tuoi consigli e insieme troveremo il modo di tenere testa anche al più rovente dei climi!
"La natura è implacabile e sempre viva, e sempre rispetta le sue leggi", ammoniva il grande Leonardo da Vinci, e mai come oggi queste parole risuonano con un'eco inquietante. L'Europa, culla di civiltà e progresso, si trova a fronteggiare una minaccia silenziosa ma letale: il calore. Non un calore amico, quello del sole estivo che invita alla vita all'aperto, ma un nemico subdolo che miete vittime nell'ombra.
Le cifre fornite dall'OMS sono un grido d'allarme che non possiamo ignorare. Oltre 175mila persone che perdono la vita ogni anno a causa del caldo in Europa sono un monito che deve scuotere le nostre coscienze e spingerci all'azione. L'aumento del 30% della mortalità legata al caldo negli ultimi vent'anni è un sintomo inequivocabile del riscaldamento globale, una patologia del nostro pianeta che non possiamo più permetterci di sottovalutare.
Ma c'è anche un messaggio di speranza nelle parole di Hans Kluge e Antonio Guterres: possiamo e dobbiamo adottare comportamenti che ci proteggano dal calore. Dall'idratazione alla manutenzione di ambienti freschi, ogni piccolo gesto conta. E, soprattutto, è fondamentale agire collettivamente per limitare l'aumento della temperatura globale.
In questo momento di crisi, ogni Stato membro, ogni comunità e ogni individuo ha la responsabilità di rispondere all'appello delle Nazioni Unite. Dobbiamo essere uniti nel proteggere i più vulnerabili e nel preservare il futuro del nostro ambiente. Perché, come ci insegna la storia, dalla natura non si può fuggire, ma solo imparare a conviverci in armonia.
