Il recente episodio di John Travolta al Festival di Sanremo, noto come "il ballo del qua qua", ha scatenato un'ondata di critiche e polemiche. Ma c'è qualcuno pronto a difendere l'attore di Hollywood e i protagonisti di questo siparietto: Catena Fiorello, sorella del noto presentatore e sceneggiatore italiano.
La difesa di Catena Fiorello
Catena Fiorello è intervenuta nel dibattito con un lungo sfogo pubblicato tra le stories di Instagram. La sua domanda è semplice: "Da quando è diventato vergogna nazionale il 'ballo del qua qua'?" secondo Catena, chi sa sorridere e usare la leggerezza non fa male a nessuno. Anzi, secondo lei, John Travolta, che è stato probabilmente pagato per partecipare, non sembra essersi sentito offeso.
Il successo del Festival nonostante le polemiche
Nonostante le critiche e gli attacchi, il Festival di Sanremo ha ottenuto un grande successo, alimentato anche dal "caso Travolta". Catena Fiorello sostiene che Amadeus e suo fratello Fiorello avessero previsto l'effetto dell'inserimento del famoso attore nel "ballo del qua qua" sull'audience del festival.
La riflessione di Catena Fiorello sulle critiche
Catena Fiorello ha cercato di mettere in prospettiva le critiche ricevute, sottolineando l'esistenza di problemi molto più seri di un semplice ballo. "Con tutto lo schifo che c'è in giro - bugiardi, truffatori, istigatori, falsi e corrotti - vi indignate per uno che balla il 'ballo del qua qua'?", scrive. Aggiunge poi che John Travolta ha partecipato volontariamente, senza costrizioni o pressioni.
Il messaggio finale di Catena Fiorello
Nel suo messaggio, Catena Fiorello fa riferimento anche al discorso del musicista Giovanni Allevi, che ha cercato di far riflettere sulle critiche e sulla cattiveria gratuita. Tuttavia, sembra che le sue parole non abbiano sortito l'effetto sperato. Catena, concludendo il suo sfogo, invita a guardare oltre e a concentrarsi su questioni più importanti, prendendo le distanze dalle polemiche.
"La risata è il sole che scaccia l'inverno dal volto umano." - Victor Hugo. In tempi in cui il cinismo e la critica facile sembrano dominare il discorso pubblico, il dibattito scatenato dal "ballo del qua qua" di John Travolta al Festival di Sanremo ci ricorda l'importanza della leggerezza e del sorriso. Catena Fiorello, con il suo intervento, non fa altro che sottolineare quanto sia paradossale che, in un mare di vere problematiche sociali, l'attenzione mediatica si concentri su un momento di pura evasione e spensieratezza. E se proprio la critica deve esserci, perché non indirizzarla verso quei mali ben più gravi che affliggono la nostra società, piuttosto che contro un innocuo divertissement? La risposta di Catena Fiorello è un monito a non perdere di vista la prospettiva, a non lasciare che l'ipocrisia e il malcontento offuschino ciò che di buono c'è, anche quando si tratta semplicemente di un ballo. Sanremo, ancora una volta, si conferma non solo una vetrina della musica, ma anche uno specchio dei nostri tempi, capace di riflettere le contraddizioni di un pubblico che, forse, ha solo bisogno di ridere un po' di più.