Roberto Baggio rivelazione scioccante sul rigore sbagliato: "Non riesco a liberarmene"

Il leggendario Roberto Baggio, noto come il Divin Codino, si è recentemente seduto per un'intervista molto dettagliata e personale con Walter Veltroni per il Corriere della Sera. Baggio ha condiviso il suo viaggio nel calcio, dagli alti e bassi, alle sue riflessioni sul calcio moderno e il suo ruolo attuale nel gioco.

Roberto Baggio: un'introspezione nel calcio moderno

Roberto Baggio, una delle figure più iconiche del calcio italiano e mondiale, ha espresso la sua preoccupazione per la mancanza di veri numeri 10 nel calcio oggi. Ha lamentato il fatto che il gioco sembra aver perso la necessità per la fantasia, considerando l'originalità quasi un crimine. Secondo Baggio, il gioco è diventato troppo tattico, con il risultato che gli allenatori sono ora i vincitori delle partite, non i giocatori. "Per me, quel numero rappresentava l'aspirazione a giocare creativamente, a inventare, a sentirsi liberi", ha affermato.

La lotta di Baggio contro gli infortuni

La carriera di Baggio è stata segnata da una serie di infortuni, a partire da quello al ginocchio nel 1985, quando aveva solo 18 anni. Nonostante sei operazioni e numerosi infortuni, il numero 10 ha continuato a deliziare i fan con le sue prestazioni. Baggio ha parlato del dolore insopportabile dell'infortunio, affermando che gli sono serviti due anni per tornare in campo, ma il suo ginocchio è rimasto segnato per tutta la vita.

Il rigore sbagliato del 1994: un ricordo doloroso

Uno dei momenti più difficili per Baggio è stato il rigore sbagliato nella finale del Mondiale del 1994 contro il Brasile. L'ex campione ha confessato che dopo quella partita, sentì come se il suo mondo fosse crollato. "Quella partita, proprio Italia-Brasile, l'avevo sognata e immaginata tante volte da bambino. Volevo vendicare Riva e gli altri. Era il mio sogno, davvero. E quando è finita così, mi è crollato il mondo addosso", ha ammesso.

Sulla mancanza dell'Italia ai Mondiali

Baggio ha espresso la sua preoccupazione per l'assenza dell'Italia ai Mondiali per due volte di fila. Ha descritto la sensazione come "strana" e ha osservato che sembra incredibile che una nazionale che ha vinto gli europei non partecipi ai mondiali di diritto. "Noi italiani siamo fatti così. Se ci attaccano, se ci mettono in discussione, diamo il meglio. Così fu nel 1982, nel 2006 e anche nel 1994. Abbiamo un orgoglio invidiabile. Non solo nel calcio, in tutti gli sport", ha detto.

Il ritiro volontario di Baggio dal calcio

Infine, Baggio ha parlato del suo ritiro volontario dal mondo del calcio dopo aver trascorso due anni nella FIGC. Ha rivelato di sentirsi meno considerato in una situazione in cui le sue idee erano in disaccordo con quelle degli altri. "Ne ho preso atto", ha detto.

L'intervista a Roberto Baggio ha offerto un'immagine intima e dettagliata della sua carriera e della sua vita personale. Il Divin Codino ha parlato senza filtri, mostrando la sua passione per il calcio e la sua delusione per certe situazioni. Baggio rimane un grande campione, che ha segnato la storia del calcio con le sue giocate indimenticabili.