Napoli, spunta lo scontrino di una cena in pizzeria nel 1980: "Ecco quanto si spendeva per una buona pizza"

Napoli, su Instagram si legge un antico scontrino del 1980: ecco all'epoca quanto si spendeva per una buona pizza

Napoli, una delle città più affascinanti e vivaci d'Italia, è famosa in tutto il mondo come la città della pizza. Questa reputazione è ben meritata, e l'arte della preparazione di questo cibo è una parte essenziale della cultura partenopea. Ma cosa lo rende così speciale? Innanzitutto, la storia dell'alimento nel capoluogo campano risale a secoli fa. Le sue origini sono modeste: era un piatto popolare tra i poveri nel XVIII secolo, quando i cuochi iniziarono a cucinarla in forni a legna. Col tempo, la pizza si è evoluta, divenendo un'icona della cucina italiana.

La vera magia della pizza napoletana risiede nella sua semplicità. L'impasto è fatto solo con farina, acqua, lievito e sale, senza conservanti o additivi. Questo impasto è steso a mano per ottenere una base sottile e croccante. Il sugo è fatto con pomodori San Marzano, noti per il loro sapore dolce e l'assenza di acidità eccessiva. Il formaggio utilizzato è la mozzarella di bufala, fresca e di alta qualità. Ma ciò che rende davvero speciale la pizza napoletana è il processo di cottura. Tali alimenti vengono messi in forni a legna a temperature molto elevate, spesso oltre i 400 gradi Celsius. Questo permette di cuocere il cibo rapidamente, in meno di 90 secondi, creando una base leggera e croccante, con cornicione alto e soffice. La rapidità mantiene il sapore fresco degli ingredienti e preserva la loro qualità.

Uno dei tipi più famosi di pizza napoletana è la "Margherita". Questa pizza semplice, ma deliziosa, è condita con pomodoro, mozzarella di bufala, basilico fresco e olio d'oliva. Deve il suo nome alla Regina Margherita di Savoia, che la assaggiò nel 1889 e ne divenne una fan appassionata. Insomma, questo cibo è molto più di un piatto; è un'arte. Nel 2017, è stata riconosciuta come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO per la sua importanza culturale e culinaria. La pizza a Napoli non è solo cibo, è anche una forma di socialità. Le pizzerie sono luoghi di ritrovo per amici e famiglie, da sempre. Ma quanto si spendeva, ad esempio, nel 1980 per mangiarne una?

Napoli, compare uno scontrino spiazzante: quanto si spendeva per mangiare una pizza nel 1980

In questo periodo siamo assaliti da scontrini di tutti i tipi. Nel corso dell'estate in tantissimi hanno fotografato la loro spesa clamorosa in un posto o l'altro per attestare un generale aumento di prezzi (che non vale comunque per tutte le attività). Ebbene, dato che il presente lo conosciamo bene, scopriamo cosa accadeva in passato. Precisamente l'utente Instagram @bircide_il_paninaro, mostra uno scontrino risalente a una storica pizzeria di Napoli nel 1980.

Napoli
Fonte: Instagram @bircide_il_paninaro

Per una cena di 4 persone la spesa era di soli 24.000 lire, circa 12 euro. Quattro coperti costavano 1600 lire (ovvero poco meno di 1 euro), tre birre 6000 lire (circa un euro a birra!), una bottiglia d'acqua 600 lire (30 centesimi), quattro antipasti 8000 lire (4 euro, quindi 1 euro ad antipasto), 4 pizze 4000 lire (2 euro, 50 centesimi a pizza) e 3 porzioni di frutta 1500 lire (anche qui, poco meno di 1 euro). Assurdo, no? Oggi con 12 euro ci si paga, a stento, una pizza, non solo a Napoli ma anche in qualsiasi altra parte d'Italia.

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