Edoardo Leo 6 anni dopo, confessione inaspettata su 'Smetto quando voglio - Masterclass': "Poteva finire malissimo per me e Stefano Fresi"

Edoardo Leo ha rivelato recentemente qualcosa di mai raccontato relativamente a Smetto quando voglio - Masterclass, il secondo capitolo della saga Smetto quando voglio

Edoardo Leo è un attore di straordinario talento che, nel corso del tempo, si è distinto anche alla regia di vari prodotti che portano la sua firma. In questo caso, tuttavia, parliamo di una pellicola da lui solo interpretata e che invece vede la regia di Sidney Sibilla: Smetto quando voglio - Masterclass. Trattasi del secondo capitolo della trilogia 'Smetto quando voglio', caratterizzata da una storia davvero mozzafiato, divertente, ma al tempo stesso interessante perché pone al centro una tematica scottante dei nostri giorni.

La storia di Smetto quando voglio è quella di un gruppo di ricercatori che, per via di paghe troppo basse, vivono in miseria o hanno deciso di lasciare il posto di lavoro all'università dedicandosi invece ai più disparati mestieri per sopravvivere. Così, per cambiare la loro vita, su invito di Pietro Zinni (Edoardo Leo, appunto) decidono di mettere insieme una banda e creare una droga attraverso una molecola nuova, non ancora classificata come illegale. Sfortunatamente, alla fine del primo film, vengono beccati e Pietro finisce in carcere.

Nel secondo, invece, è la polizia stessa che invita la banda a riformarsi in modo tale da smantellare tutte le altre smart drugs. Interessante notare come, sul finale del film, tra una peripezia e l'altra i protagonisti si ritrovino a guidare dei sidecar originali del Terzo Reich, con tanto di elmetto con svastica. Ma perché diciamo così? Scopriamo la confessione di Edoardo Leo in merito.

Edoardo Leo su 'Smetto quando voglio - Masterclass': "Stavamo girando questa scena e..."

Edoardo Leo è stato recentemente ospite del De Core podcast, trasmissione condotta da Alessandro Pieravanti e Danilo Da Fiumicino. Proprio qui ha raccontato di come insieme a Stefano Fresi ha vissuto un momento davvero esilarante subito dopo la scena che li ha visti protagonisti in Smetto quando voglio - Masterclass, a bordo dei sidecar nazisti. Ecco nello specifico quali sono state le sue parole.

"Io e Stefano Fresi stavamo girando una di queste scene di Smetto quando voglio 2. Stavamo su un sidecar degli anni '30 con degli elmetti con la svastica al Torrino. Solo che a un certo punto c'era questa scena in cui la macchina da presa girava per una strada e noi dovevamo girare da un'altra parte. Era molto figa da vedere perché vedevi questa cosa e noi sparivamo. E ci siamo persi al Torrino".

E ha continuato: "Non c'era la troupe, non c'erano le telecamere, non c'era niente, io vedevo della gente che portava il cane a fare pipì che guardava due con degli elmetti con la svastica all'Eur, che c'hanno guardato come... Non lo so. Io e Stefano ridevamo, ma qualcuno ha pensato di linciarci. Perché poi guidavi questo coso e non potevi neanche lasciare il manubrio perché ti sballottava. Io dicevo: 'È un film', ma il sidecar faceva troppo rumore".

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