Un angolo di Paradiso che sembra uscito da una fiaba: vi portiamo a Zompo lo Schioppo , in Abruzzo!

Viaggiando per l'Abruzzo, non si può non fare una sosta all'oasi Zompo Lo Schioppo.
Si tratta di un posto incantevole, che sembra uscito da una fiaba con folletti e fate. in primavera è ricoperto di un bellissimo manto verde, morbido e setoso, cuscinetti di muschio brillante si alternano a piccoli corsi d'acqua e maestose cascate.Schioppo è una vera delizia per gli occhi  e tra i rami dei faggi se fortunati, potrete vedere  picchi muratoribalie dal collarerampichiniluì verdi e ogni tanto si può vedere sfrecciare uno sparviero.

Man mano che si sale verso le quote più alte, le foreste cedono il passo, prima agli arbusteti, poi alle praterie d’altitudine, che ammantano la montagna fino alle zone di cresta.Si tratta di un'area protetta di 1025 ettari, ricadente nel territorio comunale di Morino (AQ).Il nome deriva direttamente dalla cascata Zompo lo Schioppo, sicuramente l'elemento più rappresentativo del paesaggio della riserva, collocata nella parte più a valle di un ampio anfiteatro tra i Monti Simbruini ed Ernici, in Val Roveto.

Il nome proviene dal l termine dialettale di "salto", ossia "Zompo", e dal fragore che l'acqua provoca cadendo sulle rocce che è simile a quello di un fucile, lo "Schioppo". Infatti nelle belle giornate di vento, avvicinandosi alla cascata tale suono appare più marcato, la suggestione era ed è talmente forte che anche Alexandre Dumas  lo riporta nella sua opera La Marsica e il Fucino in una cronaca di viaggio a metà '800.

Nascosta alla vista, l'acqua scorre all'interno della montagna, si insinua in vallette carsiche, pozzi e doline, spingendosi tra le rocce calcaree fessurate che formano questi monti. Riempie grotte, scava condotti e riaffiora in copiose sorgenti. Dalle creste montane al fondovalle coltivato, il paesaggio vegetale è molto vario e ricco di specie rare e di pregio. Salici e Pioppi, insieme all'Ontano nero, costeggiano le rive del torrente, mentre Muschi ed Epatiche formano un tappeto morbido sulle rupi nei pressi della cascata. All'interno della riserva è possibile visitare l'Ecomuseo che offre servizi culturali, didattici, formativi per diffondere una cultura ambientale.  Il Museo documenta, attraverso diorami ma anche giochi interattivi, gli ambienti naturali della Riserva naturale in cui è situato (tra cui la faggeta, oggetto anche di un programma di conservazione ambientale) e i mestieri tradizionali del luogo. Nel Museo è allestita una stazione multimediale che permette la visita virtuale della Riserva e sono in funzione laboratori di educazione ambientale.

Nella Riserva esistono aree sosta e sentieri tematici e escursionistici.