Massimo Troisi, nessuno l'aveva mai detto prima: "Lo voleva a tutti i costi"

Il famoso attore Angelo Orlando è intervenuto ai microfoni della trasmissione radiofonica "I Tirapietre" condotta da Luca Cirillo, Donato Martucci e Francesco Capodanno sulle frequenze di Radio Amore Campania. Ecco cosa ha rivelato l'artista su Massimo Troisi: "Trent'anni fa usciva nelle sale 'Pensavo fosse amore e invece era un calesse' di Massimo Troisi, era il 20 dicembre 1991, io dopo aver girato le scene ero praticamente sparito. Andai a girare un altro film in Guatemala. Mi dissero che sarebbe uscito a Natale, ricordo di aver sentito Massimo che era molto contento.

Quando tornai ai primi di gennaio in Italia - prosegue Orlando - all'aeroporto le persone mi chiedevano l'autografo. Oggi ci sono i selfie. Non c'era nemmeno internet. Per fare una telefonata, ero ad Antigua, ci mettevo un sacco di tempo. Quando sono tornato, invece, ero famoso. Avevo fatto già qualcosa in televisione, ma un film così popolare, mai. Lavorai con Fellini, ma Massimo Troisi mi regalò un personaggio che era al suo livello. Scoprii questa cosa all'improvviso, mi chiamò, pensai ad un cameo, invece ero la sua spalla, fu veramente incredibile. Potrò vincere pure l'Oscar, ma sarò sempre 'Amedeo'. Massimo diceva sempre: 'Tu mi devi dare fastidio, devi essere pedante, molesto'.

Quel personaggio del film è straordinario, bigotto e contraddittorio, predicava bene e razzolava male. Amedeo è un esempio della forza delle giustificazioni e degli alibi. Aneddoto e scene non montate e aneddoti? Quel film è stato montato quasi tutto, c'erano delle scene ripetute, come la scena dove c'è Massimo che mi dice: 'Allora, a questa festa c'era Cecilia', io dico: 'Non mi ricordo...', ecco prima di quella c'era una scena in ascensore".

"L'avevamo girata a Colle Oppio in esterna - continua Orlando - ed è stata tagliata. Usciamo da un portone, ma c'è un indizio. C'era una scena precedente ed è stata tagliata, Massimo non era contento dell'esterno e l'abbiamo rigirata una mattina a Roma. Una sera io e Massimo andammo a vedere a Roma Bonetti, e io gli chiesi spudoratamente: 'Massimo, ma in questo nuovo film 'Il Postino', c'è un ruolo per me?', ma lui rispose: 'In questo no, non sono io il regista. Nel prossimo che sto preparando, un film sull'amicizia sì, li sarò io il regista'", ha concluso Angelo Orlando, rivelando a tutti che il sogno di Massimo Troisi prima di morire era quello di girare un film sull'amicizia.

Chi è Angelo Orlando

Angelo Orlando è nato a Salerno il 6 dicembre 1962. Attore e regista, ha frequentato la scuola di recitazione di Gianni Caliendo a Napoli e successivamente, dopo un'esperienza come animatore turistico, si è trasferito a Roma, dove ha iniziato a recitare in cabaret e ha preso parte in alcuni programmi televisivi. Sul grande schermo debutta grazie a Federico Fellini, che nel 1989 lo fece recitare nel suo "La voce della luna".

Da allora recita in numerosi film, in ruoli particolarmente curati come "Pensavo fosse amore e invece era un calesse" (1991) di Massimo Troisi, che gli valse il David di Donatello come miglior attore non protagonista, "Pacco, contropacco e contropaccotto" (1992) di Nanni Loy, "Panni sporchi" (1998) di Mario Monicelli.

Dopo molti film in cui lavora come attore, decide di mettersi dietro la macchina da presa e girare sceneggiature come "L'anno prossimo...vado a letto alle dieci" (1995) di genere comico e grottesco, "Barbara" (1998) e "Sfiorarsi" nel 2006, dove il suo ruolo è sempre da protagonista. Ha inoltre scritto diverse sceneggiature teatrali, come "Delirimetropolitani" (1993) e "Casamatta vendesi" (1996-1997), e ha collaborato alla sceneggiatura di "Ormai è fatta", scritta e diretta da Enzo Monteleone.