Il dramma di Luigi Di Maio: "Un fatto gravissimo"

Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio è di nuovo oggetto di minacce da parte dei terroristi islamici. Già nell'estate il settimanale dell'Isis "al Naba" lo aveva indicato come soggetto scomodo per via delle sue dichiarazioni contro il sedicente Stato Islamico.

Le minacce apparse sul settimanale uscito ieri sono più gravi perché per la prima volta compare anche una foto "segnaletica" del funzionario del Governo Draghi. Il titolo dell'articolo è "Perché il califfato li spaventa".

Tra le colonne è possibile leggere numerose frasi di intimidazione: "Proclameremo il califfo con pallottole e munizioni", "irromperemo nelle vostre sale conferenze", "Terrorizzare gli infedeli è un ordine divino".

Tra i primissimi ad esprimere vicinanza al Ministro figura Giuseppe Conte, attuale leader del Movimento 5 Stelle, che ha postato questo tweet:

Solidarietà è arrivata anche dai 'colleghi' Enrico Letta e Roberto Fico, che oltre a esprimere vicinanza a Di Maio assicurano che l'Italia - così come l'Europa - non si lasceranno intimidire dalle minacce dell'Isis e continueranno a fare il massimo nella lotta al terrorismo internazionale.

Ai vertici del Califfato probabilmente non è piaciuta l'adesione del Ministro al vertice della coalizione anti Daesh avvenuta lo scorso giugno proprio a Roma, alla quale era presente il segretario dello Stato degli USA Blinken.

Non a caso poche settimane dopo l'incontro, sono comparse le prime minacce a Di Maio sul loro organo di informazione. La Farnesina ha giudicato l'episodio odierno come "preoccupante" e con ogni probabilità verranno adottate ulteriori misure di sicurezza per proteggere l'incolumità di Luigi Di Maio, oltre che un maggiore controllo in aree sensibili della Capitale.

Di "Conquista di Roma" si parla da diversi anni, sebbene non ci siano mai stati episodi clamorosi. Il lavoro di prevenzione dell'Intelligence finora ha evitato che le minacce dell'Isis si trasformassero in azioni concrete.

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